100 miliardi di dollari per la Luna

100 miliardi di dollari per la Luna

NASA è a caccia di nuova popolarità e seguendo le indicazioni presidenziali presenta il suo piano più ambizioso: riconquistare la Luna e gettare sul satellite della Terra le fondamenta di una nuova casa
NASA è a caccia di nuova popolarità e seguendo le indicazioni presidenziali presenta il suo piano più ambizioso: riconquistare la Luna e gettare sul satellite della Terra le fondamenta di una nuova casa

Houston (USA) – La NASA ha finalmente svelato in via ufficiale le tappe principali del nuovo programma d’esplorazione lunare finanziato dagli Stati Uniti, già preannunciato dal presidente George W. Bush nel corso della campagna elettorale del 2004. Il progetto richiederà finanziamenti per oltre 100 miliardi di dollari e mira alla costituzione di una missione permanente sulla Luna a partire dal 2018.

Il piano dell’agenzia spaziale USA ricalcherà con molte probabilità le orme del popolarissimo programma Apollo, abbandonato nel 1972. Secondo il New Scientist avrà una durata di 13 anni ed utilizzerà un concentrato di nuove tecnologie aerospaziali: i razzi vettori e le capsule d’allunaggio verranno completamente riprogettati in nome di una rinnovata sicurezza. Persino il celebre Kennedy Space Center verrà completamente ristrutturato nel rispetto di questo fondamentale criterio.

Il primo lancio del “nuovo Apollo”, così come è stato battezzato dalla stampa internazionale, avrà come obiettivo il trasporto di quattro astronauti sulla superficie del satellite terrestre. L’equipaggio potrà rimanere sulla Luna per una settimana : Michael Griffin, al vertice della NASA, promette che tutto questo sarà possibile grazie a “capacità maggiori” di una nuova generazione d’astronavi.

La Luna Questi mezzi apriranno nuove strade, promette Griffin, “andando ben oltre i risultati di Apollo, poiché vogliamo arrivare all’esplorazione di tutto il suolo lunare”, sottolinea, “regioni polari comprese”. Ed è proprio nelle regioni polari che potrebbero nascondersi preziosi giacimenti di importanti materie prime minerali. Con molta probabilità, per i nuovi aeromobili verranno utilizzati i motori Saturn 5, la cui prima progettazione risale alle missioni Apollo di più di trenta anni fa.

E tra i candidati per la costruzione di questi nuovi aeromobili spaziali spunta il nome di Boeing . BBC sostiene che il governo USA ha intenzione di affidare il nuovo programma spaziale agli ingegneri del colosso aeronautico nazionale. Se così fosse, sarebbe un duro colpo per Lockheed-Martin , già partner privilegiato di NASA per le missioni Shuttle .

Il costo del nuovo programma spaziale americano sta tuttavia suscitando forti polemiche: alcuni senatori di Washington credono che una spesa così elevata sia del tutto inopportuna , visti i costi dell’occupazione militare in Iraq e della ricostruzione post-Katrina nel sud degli USA. Ma la NASA non demorde: “Non chiederemo un soldo di più”, assicura Griffin. Se poi i finanziamenti federali non dovessero bastare, corporazioni private come 4Frontiers potrebbero sempre finanziare il progetto d’esplorazione. Charles Krupa, ex dirigente di Intel e fondatore della neonata agenzia spaziale, si augura che “l’unione faccia la forza”: soggetti privati e pubblici dovrebbero interessarsi seriamente alla colonizzazione di Luna e Marte.

Alle nuove tecnologie che nasceranno da questo ambizioso progetto si affianca anche una rinnovata strategia geopolitica , volta a fronteggiare i rapidi progressi dell’ agenzia spaziale della Repubblica Popolare Cinese : i venti freddi che spirano tra Cina e Stati Uniti, alimentati da un’agguerrita concorrenza industriale ed economica, potrebbero presto arrivare fino agli spazi siderali.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
20 set 2005
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