16.500 italiani vivono di eBay

16.500 italiani vivono di eBay

Il sito d'aste è sempre a caccia di nuovi modi per raccontare i suoi numeri. Ecco l'ultimo tirato fuori dal cappello di ACNielsen, che abbozza anche un panorama dell'impatto dell'e-commerce
Il sito d'aste è sempre a caccia di nuovi modi per raccontare i suoi numeri. Ecco l'ultimo tirato fuori dal cappello di ACNielsen, che abbozza anche un panorama dell'impatto dell'e-commerce

L’ultima trovata di eBay per raccontare come gli italiani vivono eBay.it è uno studio secondo cui 16.500 utenti del Belpaese tirano fuori un reddito reale dal commercio sul sito d’aste, in molti casi persino “primario” nella propria economia familiare.

La ricerca, condotta da Research International per conto di eBay, per il 2008 afferma che “16.500 italiani hanno una fonte di reddito primaria o secondaria derivante dalla propria attività di vendita su eBay (14.500) o dall’essere dipendenti di un’impresa che opera su eBay (2.000)”. I dati 2006 citavano 8.033 persone quale numero di utenti con reddito primario o secondario via eBay.

Ma, al di là dei numeri, ad interessare è l’idea che stia prendendo corpo lo sviluppo di nano-attività di ecommerce , che spesso via via trovano ridimensionamenti verso l’alto, dentro e fuori da eBay. “Circa 4.500 imprese individuali e 2.000 PMI con dipendenti – si legge in una nota dell’azienda – traggono dalle vendite su eBay la loro prima o seconda fonte di ricavi. Il 17% dei proprietari delle PMI (circa 1.000 persone) ha addirittura lasciato la propria occupazione per potersi dedicare a tempo pieno alla nuova attività imprenditoriale su eBay”.

Tutto questo proliferare di attività su eBay, che pure procede assediata dalle polemiche , si traduce in una sorta di nuovo ecosistema che secondo il sito d’aste starebbe prendendo piede anche qui in Italia: nei prossimi due anni in un caso su tre le aziende individuali che operano su eBay prevedono di assumere personale.

I dati raccolti evidenzierebbero anche che le vendite occasionali via eBay da parte dei privati in molti casi, addirittura nella maggioranza dei casi, contribuirebbero a “rafforzare significativamente le entrate familiari”.

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Pubblicato il
7 mar 2008
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