2 anni e 4 mesi per cento foto hard

2 anni e 4 mesi per cento foto hard

Ha pubblicato su Internet una immagine a sfondo pornografico della sua ex. Ora è arrivata la condanna al Tribunale di Milano
Ha pubblicato su Internet una immagine a sfondo pornografico della sua ex. Ora è arrivata la condanna al Tribunale di Milano

Milano – Voleva vendicarsi della sua ex fidanzata e tra il 2003 e il 2005 non si è trattenuto: sfruttando le gallerie fotografiche che aveva a disposizione, un 32enne di Milano ha pubblicato in più occasioni annunci porno accompagnati nel complesso da un centinaio di immagini osé della sua ex. Non contento, ha inviato 15mila email spammatorie, molte delle quali anche a conoscenze comuni, per pubblicizzare quegli annunci. Denunciato dalla donna, ora è stato condannato.

immagini xxx Il Pubblico Ministero aveva chiesto 1 anno e 4 mesi a carico di S.C., accusato di diffamazione aggravata, minacce e violenza ai danni della sua ex ma il magistrato che ha presieduto il caso ha pensato non fosse sufficiente: la condanna parla di 2 anni e 4 mesi, inoltre in sede civile dovrà essere stabilito un risarcimento. Fin da subito il giudice, in via provvisionale, ha disposto il versamento di 5mila euro alla ragazza e di 800 euro ai genitori, ma in futuro questa cifra potrebbe lievitare non poco.

L’uomo aveva anche aperto un sito web a nome della sua ex, un sito pensato per portare avanti la propria vendetta. La famiglia della donna aveva deciso di sporgere denuncia con richiesta di risarcimento anche nei confronti del provider che ha ospitato quel sito, una denuncia che però il giudice ha bloccato, ritenendola infondata in quanto il fornitore di servizi non può essere ritenuto responsabile del furto di identità messo in atto dall’imputato.

Secondo l’uomo quanto è accaduto sarebbe potuto succede a chiunque. Non la pensa così il giudice, che alle accuse ha anche aggiunto due nuove ipotesi di reato, vale a dire estorsione e violazione del Codice sulla privacy, ipotesi per le quali sono stati trasmessi gli atti alla Procura di Milano e che potrebbero provocare ulteriori guai al condannato.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 4 mar 2008
Link copiato negli appunti