3 aprile, 30anni di telefonini

3 aprile, 30anni di telefonini

Nel 1973 Martin Cooper effettuò da una strada di New York la prima chiamata, attirando una folla di curiosi. Aveva un cellulare da 30 once grande come un mattone. E non sapeva cosa stava facendo
Nel 1973 Martin Cooper effettuò da una strada di New York la prima chiamata, attirando una folla di curiosi. Aveva un cellulare da 30 once grande come un mattone. E non sapeva cosa stava facendo


Roma – Il 3 aprile del 1973 venne effettuata la prima chiamata con un telefono cellulare. A telefonare da una via di New York, proprio fuori dall’Hilton dove risiedeva in quei giorni, fu Martin Cooper, vicepresidente di Motorola, destinato a legare per sempre il suo nome allo sviluppo di una tecnologia che 30 anni dopo ha cambiato la vita di mezzo mondo.

Quando Cooper iniziò a parlare al telefono con il rivale Joel Engel dei Bell Labs, attorno a lui si radunò una folla, attirata anche dalle dimensioni dell’inusuale apparecchio, pesante una 30ina di once e grande quanto un mattone. Cooper sapeva che stava facendo qualcosa di completamente nuovo ma non poteva immaginare l’enorme risultato che quella tecnologia avrebbe avuto.

Era un’epoca di monopoli telefonici persino negli Stati Uniti e ci vollero la bellezza di 10 anni perché in quel paese venisse avviato il primo servizio di telefonia mobile commerciale. E ce ne vollero altri cinque prima che Texas Instruments introducesse il suo “speak and spell”, l’origine dei processori capaci di gestire in un unico componente i segnali digitali.

L’idea di quel telefonino, Motorola l’aveva avuta non certo per imporsi come player di un settore industriale che avrebbe poi contato come pochi altri ma, come ha spiegato lo stesso Cooper recentemente, per dimostrare che poteva funzionare un telefono da automobile meno ingombrante di quelli precedenti. E la dimostrazione era pensata per convincere gli scettici della Federal Communication Commission che diedero il via libera all’uso di questa tecnologia.

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Pubblicato il
2 apr 2003
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