Activision perde pezzi

Activision perde pezzi

Buona parte degli ingegneri di Infinity Ward ha seguito i vecchi capi in una nuova società. E hanno preparato una class action per ottenere i bonus promessi dall'ex datore di lavoro
Buona parte degli ingegneri di Infinity Ward ha seguito i vecchi capi in una nuova società. E hanno preparato una class action per ottenere i bonus promessi dall'ex datore di lavoro

La controversia che da qualche mese vede protagonisti Activision e i fondatori di Infinity Ward ha preso una piega poco favorevole per quello che attualmente è uno dei più prolifici distributori di videogame sul mercato.

Sarebbero infatti 38 i software developer che hanno deciso di intentare una class action contro Actiovision , colpevole secondo loro di non aver pagato 125 milioni di royalty derivanti dal successo di Modern Warfare 2 : una richiesta su cui ora sarà un giudice a esprimersi.

Due settimane fa era stata la volta di Jason West e Vince Zampella, co-fondatori di Infinity Ward i quali, dopo essere stati licenziati con l’accusa di tramare contro Activision rallentando lo sviluppo di Modern Warfare 3 , avevano reclamato la loro parte di profitto.

Inoltre, a seguito del licenziamento, West e Zampella avevano fondato un nuovo studio chiamato Respawn Entertainment ed erano stati seguiti in questa iniziativa da 21 dei 38 firmatari della class action: un vero e proprio esodo che potrebbe non essere terminato ma che pone seri rischi alla realizzazione di Modern Warfare 3 nei tempi prestabiliti.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
29 apr 2010
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