Agcom controlla le tariffe dei cellulari

Agcom controlla le tariffe dei cellulari

Il Garante delle Comunicazioni acquisisce i piani tariffari degli operatori mobili per prevenire eventuali rincari dovuti all'abolizione dei costi di ricarica
Il Garante delle Comunicazioni acquisisce i piani tariffari degli operatori mobili per prevenire eventuali rincari dovuti all'abolizione dei costi di ricarica

I funzionari dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e la Guardia di Finanza si sono attivati questa settimana per acquisire ed esaminare i piani tariffari in vigore presso gli operatori mobili italiani (TIM, Vodafone, Wind e TRE). L’intento non è inquisitorio, ma istruttorio: è una conseguenza delle novità “telefoniche” previste dal pacchetto Bersani .

È infatti in vigore dal 2 febbraio il decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7 (a questa pagina il testo ufficiale) che prevede annullamento dei costi di ricarica ed eliminazione della scadenza delle carte prepagate. A questa disposizione gli operatori dovranno adeguarsi entro 30 giorni dalla validità del decreto, quindi entro i primissimi giorni di marzo.

Con l’operazione di questi giorni, l’Agcom dà esecuzione operativa al compito di controllo assegnatole dal decreto legge, acquisendo in forma ufficiale i dati tariffari, da mettere agli atti affinché possano essere posti agevolmente a confronto con l’offerta che le compagnie telefoniche proporranno nelle settimane a venire, ossia quando costi di ricarica e scadenze non saranno più applicabili.

L’intento è quello di avere a disposizione tutti i dati necessari a rilevare un eventuale aumento delle tariffe, che le aziende potrebbero applicare per coprire il mancato introito derivante dalle nuove disposizioni in materia di credito prepagato. Un’attività di vigilanza che va nella direzione delle preoccupazioni espresse in più occasioni dai consumatori e su cui, all’inizio di gennaio , il sottosegretario all’Economia Mario Lettieri aveva osservato: “L’abolizione dei costi fissi delle ricariche dei cellulari non comporterà l’aumento delle tariffe da parte delle compagnie telefoniche, e su questo tema ci sarà il controllo del Governo”.

“Bel colpo!” commenta un entusiasta Andrea D’Ambra, presidente dell’associazione di consumatori Generazione Attiva e promotore di quella petizione online che ha messo in discussione il sistema italiano dei costi di ricarica. D’Ambra evidenzia il nervosismo creato dal decreto Bersani presso gli operatori e, con riferimento all’interessamento manifestato nei giorni scorsi dalla DG Comunicazione della Commissione Europea, afferma che non sarà tollerata “alcuna ingerenza che possa in qualche modo ostacolare l’abolizione del costo di ricarica”.
“Chiariamo comunque – precisa – che io mi sono sempre rivolto alla Commissione Europea ma non alla Direzione Comunicazione bensì alla Direzione Generale Concorrenza (Antitrust) che è invece egregiamente diretta dalla Commissaria Kroes e il cui intervento ha fatto scattare l’indagine congiunta Antitrust-Agcom dello scorso giugno. L’Agcom sarebbe comunque intervenuta per abolire questi costi anomali”.

E proprio all’indirizzo dell’Authority va il plauso di Adusbef e Federconsumatori che, allineate alle affermazioni di Andrea D’Ambra, definiscono l’acquisizione dei tabulati tariffari disposta dall’Agcom “un atto sacrosanto, serio e preventivo”.

Dario Bonacina

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Pubblicato il 7 feb 2007
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