Al via la prima rete Wi-Fi quantistica

Al via la prima rete Wi-Fi quantistica

Un progetto finanziato dalla Difesa americana spinge verso network considerati immuni da ogni attacco. DARPA implementerà questa tecnologia come standard nella creazione delle WAN quantistiche del futuro
Un progetto finanziato dalla Difesa americana spinge verso network considerati immuni da ogni attacco. DARPA implementerà questa tecnologia come standard nella creazione delle WAN quantistiche del futuro


Londra – Forse è troppo presto per esultare ma sembra che l’alone utopico attorno al binomio “sicurezza e libertà” stia per sbiadire. Almeno così vogliono far credere i ricercatori della DARPA, l’avanzatissima fucina statunitense della Difesa USA che sforna idee e prototipi dimostratisi capaci di rivoluzionare la telematica. Adesso gli americani, dopo il successo del progetto Internet, stanno raggiungendo una versione definitiva per un sistema di telecomunicazione quantistica : l’ultimo passo è stato raggiunto combinando crittografia e wireless, utilizzando la tecnologia FreeSpace prodotta dai britannici di QinetiQ per la distribuzione senza fili di chiavi quantistiche.

Grazie anche all’aiuto dei laboratori BBN , il prototipo del network quantistico finanziato dal DARPA diventa svincolato dai fili : i dati potranno volare tranquilli, in assoluta sicurezza, fino ad oltre venti chilometri di distanza .

Il dott. Brian Lowans, direttore del centro di ricerca per la microfotonica di QinetiQ, non esita a definire questo ultimo passo in avanti come epocale : “E’ il primo passo verso una rete globale a crittografia quantistica, il futuro delle telecomunicazioni”. Per il momento il network sperimentale di nodi a crittografia quantistica, chiamati QKD (acronimo di Quantum Key Distribution ), è costituito da 8 server connessi tra loro in maniera tradizionale, con fibra ottica, e 2 server che utilizzano FreeSpace. I nodi si trovano tutti negli USA e collegano l’università di Harvard, di Boston e gli uffici dela BBN.

Come il governo britannico ha reso noto , le reti basate sul sistema QKD sembrano offrire incredibili potenzialità per garantire un’ottima infrastruttura comunicativa in ambito bancario, ma soprattutto militare. Specie quando le informazioni da salvaguardare sono riservatissime, come ricorda Chip Elliot, ingegnere dei laboratori BBN: “Un sistema informativo immune ad ogni assalto è un obiettivo decisivo per tutte le istituzioni governative e finanziarie”.

Tuttavia, la sicurezza dei network a crittografia quantistica è stata resa pubblica soltanto nel corso di dimostrazioni pratiche organizzate dal Cambridge Research Laboratory : allo stato attuale, i segreti delle telecomunicazioni fotoniche rimangono ben nascosti in cassaforti sorvegliate a vista dai servizi segreti americani e britannici.

Ma esattamente come avvenne per Internet, rete nata nella guerra fredda per essere ” a prova di attacco atomico ” e che ci ha messo anni prima di diventare la “madre di tutte le reti”, tutti concordano che si dovranno attendere decadi prima che le reti quantistiche prendano finalmente piede.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
7 giu 2005
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