Amazon, pagamenti col sorriso

Amazon, pagamenti col sorriso

Lo store online ha brevettato un sistema di pagamento con autenticazione tramite selfie: all'utente è richiesta un'espressione per dimostrare che si tratti di un umano in carne ed ossa
Lo store online ha brevettato un sistema di pagamento con autenticazione tramite selfie: all'utente è richiesta un'espressione per dimostrare che si tratti di un umano in carne ed ossa

Amazon ha depositato un brevetto su un sistema di autenticazione dei pagamenti tramite sorriso ed autoscatto .

Illustrazione brevetto

Il sistema, oggetto della domanda di brevetto numero 0071111 , elabora due tipi di input, uno motorio, come un sorriso, un occhiolino o un’altra espressione richiesta all’utente, per verificare che si tratti di una persona in carne ed ossa e non una foto, ed un’immagine scattata al momento dell’identificazione con cui si verificherà, tramite biometria e software di riconoscimento facciale, l’identità di chi sta concludendo la transazione. Attraverso questi due elementi la tecnologia di Amazon promette di rendere obsolete le password ed i CAPTCHA.

L’idea è nata dalla considerazione che molti suoi utenti utilizzato app di gestione di password che, per quanto sicure, non sono comunque invulnerabili da possibili furti e risultano scomode da utilizzare in quanto bisogna essere nascosti da occhi indiscreti ed aprire e chiudere un’app.

Il nuovo sistema, poi, in futuro potrebbe essere integrato ad Alexa, l’assistente digitale di Amazon già disponibile su Amazon Echo, Dot e Dash (tre dispositivi, tuttavia, per il momento non dotati di fotocamera). Per il momento si tratta di un sistema pensato da Amazon per i pagamenti online, tuttavia l’idea è anche quella di inserirsi nel combattuto mercato dei sistemi di pagamenti contactless che stanno sempre più calcando la mano delle autenticazioni senza password o supporti fisici (come carta di credito o smartphone).

Molto simile a quello di Amazon, per esempio, è il sistema annunciato da MasterCard l’anno scorso che prevede l’autenticazione del titolare della carta tramite foto o impronta digitale, ma anche Google ha pensato ad un suo sistema per l’autenticazione basata sui dati biometrici.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
16 mar 2016
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