AMD presenta i nuovi multi-core x86

AMD presenta i nuovi multi-core x86

Parole d'ordine sono multi-thread, multiprocessing e bassi consumi: tutti sinonimi di "sfida senza quartiere a Intel". Nel frattempo, si assumono ex della concorrenza e si cancella il 3DNow
Parole d'ordine sono multi-thread, multiprocessing e bassi consumi: tutti sinonimi di "sfida senza quartiere a Intel". Nel frattempo, si assumono ex della concorrenza e si cancella il 3DNow

Durante Hot Chips 22 , simposio dedicato ai chip maker, AMD ha presentato i due nuovi core dell’architettura x86: Bobcat (a basso consumo, pensato per i notebook di dimensioni ridotte) e Bulldozer (per computer a elevate prestazioni e destinato al mercato dei server e delle workstation).

La più grande novità per il chipmaker è che opera per la prima volta una divisione per destinazione tra processori: mentre in precedenza si lavorava su una microarchitettura di base che veniva adattata alla diverse esigenze, ora i chip per desktop e quelli per notebook partono da due principi diversi. Un’ampia trattazione delle architetture presentate l’ha fatta anche PcTuner.net a questo indirizzo .

Dei due prodotti, che arriveranno sul mercato nel 2011, il produttore ha offerto alcune anticipazioni, relative in particolar modo alle funzionalità che li dovrebbero rendere così adatti alle macchine cui sono destinati e che, se le date di realease verranno rispettate , segneranno un parziale recupero di performance di AMD su Intel.

AMD, d’altronde, non può perdere più tempo: nell’ultimo quarto, il ritardo avuto nel passaggio agli Opteron serie 6000 ha permesso a Santa Clara, con i suoi nuovi Westmere da 32nm e Nehalem EX da 45 nm, di riconquistare una buona fetta del mercato server, passando dall’89,9 per cento del market share al 93,5 per cento, e relegando l’avversaria dal 10,1 al 6,5 del mercato di cui faceva Sunnyville faceva la sua ancora di salvataggio.

La competizione tra le due concorrenti, conclusasi la battaglia legale con terza protagonista Dell, vede ora arricchirsi di nuove sfaccettature: un ex ingegnere Intel, Donald Newl, è diventato CTO di AMD e, essendo autore di oltre 20 brevetti e esperto di system-on-chip (SoC), potrà rappresentare un’arma in più nell’eterna gara con Intel.

Ma a dar fiducia a AMD, e a far parlare gli osservatori di una nuova spinta competitiva al settore, sono le caratteristiche tecniche dei due prodotti annunciati e in particolare ad una di Bulldozer per cui AMD parla di un “approccio innovativo all’elaborazione multi-thread”.

Bulldozer è caratterizzato da un nuovo supporto per le istruzioni x86 (SSE4.1, SSE4.2, AVX, e XOP, compreso 4-operand FMAC), ha un processo produttivo a 32 nm e rappresenterà le prime soluzioni Opteron con un massimo di 16 core per processore. Sarà inoltre compatibile con le piattaforme G34, da pochi mesi sul mercato.

La novità è rappresentata in particolare dall’elevato numero di core che può essere replicato facilmente in un chip, così da permettere prestazioni scalabili grazie ad un design modulare che aggancia due core con solo il 12 per cento di larghezza in più rispetto a un single core e prestazioni (promesse) migliorate di una percentuale maggiore. In pratica, a Sunnyvale si sono messi d’impegno per riprogettare l’infrastruttura cercando di eliminare le ridondanze fin qui tipiche dei multi-core.

Questa feature rappresenterebbe una novità rispetto ai chip multi-core finora utilizzati grazie all’approccio definito da AMD chip multiprocessing, o CMP, nel quale più thread possono girare su core separati.

L’altro prodotto presentato è Bobcat, che punta invece ai bassi consumi: riesce ad operare con meno di un watt di energia assorbita, con esecuzioni out-of-order per performance più elevate. Core power gating e microarchitettura ottimizzata per i bassi consumi: sarà presumibilmente utilizzato nelle prime soluzioni della famiglia Fusion (che esordiranno proprio nel 2011). Il design è invece caratterizzato da 64KB di cache L1 e 512KB di cache L2.

Avrà un supporto ISA completo, sarà utilizzato nel primo APU ( Accelerated Processor Unit ) di AMD “Ontario”, in cui due core Bobcat saranno accoppiati con una GPU (miniaturizzazione da 40nm) e sarà compatible via hardware con le API DirectX 11 (che in particolare dovrebbe permettere playback di video 1080p su piccoli schermi: un più rispetto ai processori Atom).

Ulteriore novità per AMD è Llano: SoC un core design raffinato basato su K10 e che utilizza un nuovo socket chiamato AM3r2 (pacchetto che conterrà 4 di questi core, una GPU derivante dalla serie 5000 e una memoria DD3).

Le novità chip sono accompagnate da una dipartita: AMD ha annunciato di voler progressivamente abbandonare le estensioni delle istruzioni 3Dnow . Eccezione saranno PREFETCH e PREFETCHW, che continueranno ad essere supportate nei nuovi chip.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
25 ago 2010
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