Anonimato online? E' mancanza di libertà

Anonimato online? E' mancanza di libertà

Dopo il commento di Marco Calamari sulle denunce piovute contro Wikipedia interviene anche il presidente del Partito Pirata, Athos Gualazzi, secondo cui il problema è a monte
Dopo il commento di Marco Calamari sulle denunce piovute contro Wikipedia interviene anche il presidente del Partito Pirata, Athos Gualazzi, secondo cui il problema è a monte

Leggo l’articolo su PI di Marco Calamari col quale credo di condividere l”aspirazione alla libertà della Rete, quello che vorrei far notare è sostanzialmente un concetto che sembra non essere toccato in questa vicenda riguardante Wikipedia o comunque distorto.

L’anonimato è, ripeto è, mancanza di libertà e non viceversa. In una società veramente libera l’individuo libero deve poter esprimere liberamente le proprie idee. In una società dove si temono ritorsioni e non si è disposti o non si ritiene di potersi difendere si ricorre all’anonimato e per questo lo stesso diviene mezzo di difesa della libertà. Non si può, però, confondere il mezzo con il fine.

L’anonimato è sempre una denuncia di libertà mancata, non fosse altro per il fatto che chi vi ricorre lo fa perché non è libero di esprimersi, certo si deve essere liberi di nascondersi ma se non c’è motivo, perché nascondersi? Qualsiasi sia il motivo è comunque una costrizione, è comunque qualcosa che limita la libertà, la timidezza di chi anonimamente scrive su Wikipedia delle ortensie è sicuramente una mancanza di libertà autoinflitta, un non sentirsi sicuro di se stesso, un ritenere il contributo proprio inadeguato, insomma un contributo non libero. In questi termini va inquadrata la vicenda di Wikipedia.

Nella nostra società si tende spesso alla superficialità individuando un mezzo di comunicazione, di aggregazione sociale, di
evoluzione, quale è la Rete, come un qualcosa di avulso dalla realtà e privo di valore, qualcosa che si può infangare senza tema di ritorsioni, per puro spirito di frustrazione e già questo è mancanza di libertà. La stessa calunnia oltre che reato è sinonimo di mancanza di libertà, denigrare falsamente una persona è mettere a repentaglio la libertà degli altri di essere credibili.

Non dimentichiamoci che la libertà è tale solo se non diviene prevaricazione delle libertà altrui e ledere la credibilità di una istituzione come Wikipedia è un’attentato alla libertà di chi vi contribuisce, chiedere quindi che siano identificate le responsabilità, come è stato, non è limitare la libertà di nessuno, chiedere che si cerchi di evitare preventivamente simili situazioni può essere considerata una richiesta di libertà e non una sua limitazione. Libertà e privacy non sono la stessa cosa quando ci si raffronta con gli altri, una voce anonima preserverà la privacy ma sicuramente denuncia la sua mancanza di libertà.

In conclusione non è alla Stato, inteso come entità terza, che si chiede d’intervenire, bensì alla stessa comunità di Wikipedia di proteggere la propria libertà al di là delle conseguenza legali o legaloidi, poliziesche o meno.

Athos Gualazzi
presidente Partito Pirata

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Pubblicato il 25 mar 2008
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