Apple cerca l'illuminazione in India

Apple cerca l'illuminazione in India

Cupertino pronta a costruire smartphone nel Subcontinente. Per venderli direttamente sul mercato locale. Puntando su un mercato in decisa crescita
Cupertino pronta a costruire smartphone nel Subcontinente. Per venderli direttamente sul mercato locale. Puntando su un mercato in decisa crescita

Milano – La notizia non arriva dalla California, bensì direttamente dall’India: Priyank Kharge, ministro con incarico specifico per l’IT per lo stato di Karnataka, ha confermato che molto presto ( già per la fine di Aprile ) uno stabilimento situato nella capitale Bangalore inizerà a sfornare iPhone destinati alla vendita sul mercato nazionale . Apple ha scelto un partner taiwanese, Wistron, con il quale mettere in atto una mossa davvero coraggiosa: scommettere sull’India per garantirsi la crescita futura indispensabile a soddisfare le aspettative di investitori e analisti per il suo smartphone.

Secondo le indiscrezioni precedenti , Apple ha fatto richieste specifiche al paese asiatico per impegnarsi: ad esempio uno sconto sostanziale sulle tasse dei prossimi 15 anni, compresa un’esenzione per l’importazione dei componenti , allo scopo di rendere i costi di produzione degli iPhone abbastanza conveniente da garantire un prezzo di vendita finale in linea con le capacità di spesa dei cittadini indiani.

Non è chiaro quanto delle richieste di Cupertino sia stato accettato , ma è evidente che è interesse di entrambe le parti raggiungere un accordo: da un lato, come detto, Apple ha bisogno di trovare un mercato con ampi margini di crescita come proprio quello indiano , nel quale crescere in modo sostanziale e garantire quel fatturato aggiuntivo che serve a mantenere il segno più nelle trimestrali. Dall’altro, per il Karnataka si tratta di poter ospitare un’importante azienda e generare posti di lavoro.

Così facendo, inoltre, Apple risponderebbe anche una delle richieste imprescindibili per poter aprire la propria catena di negozi anche in India : bisogna garantire che una fetta consistente del venduto, il 30 per cento, sia “made in India”, e produrre l’intero stock di iPhone sarebbe un modo semplice e conveniente di soddifare questo requisito.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
6 feb 2017
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