Apple e le mappe troppo sensibili

Apple e le mappe troppo sensibili

Il governo di Taiwan ha chiesto a Cupertino di oscurare le mappe che mostrano luoghi sensibili per la sicurezza nazionale. Un incidente che, di recente, ha coinvolto anche la Turchia
Il governo di Taiwan ha chiesto a Cupertino di oscurare le mappe che mostrano luoghi sensibili per la sicurezza nazionale. Un incidente che, di recente, ha coinvolto anche la Turchia

Non sembra esserci pace per il nuovo servizio di mappe per iOS 6 sviluppato da Apple. Dopo le scuse rivolte agli utenti delusi per la qualità del prodotto, ora Cupertino si trova a dover fare i conti con un problema per certi versi opposto: il grande livello di dettagli delle mappe. Il governo di Taiwan ha infatti chiesto all’azienda guidata da Tim Cook di oscurare tutte le immagini che possono veicolare informazioni delicate per la sicurezza nazionale.

Il caso in questione riguarda una foto satellitare catturata con un iPhone 5 che mostra chiaramente la presenza di una base radar top secret localizzata a nord del paese asiatico. La stessa foto ha trovato spazio nelle pagine di uno dei principali quotidiani nazionali, il Liberty Times . Un evento, questo, che ha fatto scattare l’immediata reazione del ministro della difesa taiwanese, il quale ha chiesto ad Apple di ridurre la qualità delle immagini che contengono obiettivi sensibili.

“In merito alle fotografie scattate dai satelliti commerciali, legalmente non possiamo fare nulla”, ha spiegato David Lo, portavoce della Difesa taiwanese. Tuttavia, il governo chiede a Cupertino di offuscare le mappe che ritraggono basi militari segrete, seguendo la stessa condotta adottata da Google per il servizio Google Earth.

La questione relativa alla possibile divulgazione di informazioni riservate non è nuova per i produttori di servizi di localizzazione satellitare. Come ricordano gli osservatori, una vicenda simile a quella taiwanese si è verificata di recente in Turchia. In quel caso , le mappe di Apple, così come quelle di Nokia, presentavano un’immagine nitida di una prigione di massima sicurezza presente sul territorio turco, la stessa immagine che, invece, le mappe di Google trattavano in modo che non fosse possibile identificare il luogo.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
10 ott 2012
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