Apple/ Il Media Center che c'è nel Mac

Apple/ Il Media Center che c'è nel Mac

di D. Galimberti - Perché non esiste un Apple Media Center? Rispondere a questa domanda significa comprendere la filosofia di Apple e la natura del Mac
di D. Galimberti - Perché non esiste un Apple Media Center? Rispondere a questa domanda significa comprendere la filosofia di Apple e la natura del Mac


Nei giorni precedenti la presentazione del Mac mini, una delle indiscrezioni più gettonate riguardava la possibile uscita di un fantomatico Apple Media Center . In realtà, stando ad alcune dichiarazioni passate, l’idea di un Media Center prodotto da Apple è quasi certamente da scartare.

Idealmente parlando, quando una persona si mette di fronte ad un televisore “spegne il cervello” ed assume un atteggiamento passivo nei confronti di quello che vede; viceversa, quando ci si mette al computer, l’atteggiamento è necessariamente attivo. Vista in quest’ottica, conciliare le due cose non è certo un compito semplice: siamo tutti d’accordo che un dispositivo in grado di trasmettere le nostre foto e filmati sul televisore, nonché registrare le nostre trasmissioni preferite (eventualmente anche su DVD) sarebbe molto comodo, e lo sarebbe ancora di più se potesse anche trasmettere la musica allo stereo, eseguire i nostri videogiochi preferiti, e permetterci di accedere ad Internet (magari anche solo per controllare la posta elettronica). Un dispositivo del genere, però, non deve essere necessariamente un computer: già oggi ogni lettore DVD è in grado di visualizzare anche foto e filmati compressi, mentre non è difficile trovare sul mercato dei videoregistratori basati su hard-disk e dotati di DVD recorder. Anche alcune console sono dotate di hard-disk, possono collegarsi in rete, e leggono senza problemi i comuni DVD. Basta un piccolo sforzo per far collimare il tutto, senza disturbare normali computer e sistemi operativi.

Per un noto corollario della legge di Murphy, più un sistema è complesso, più frequenti e numerosi saranno i problemi: perchè sobbarcarsi tutte le complicazioni implicite di un sistema simile, per utilizzare solo una ristretta gamma delle funzionalità che un computer completo è in grado di offrire? Un sistema operativo tradizionale implica la necessità di aggiornare frequentemente il software, tanto più se ha la possibilità di collegarsi ad Internet: aggiornamenti per la sicurezza, antivirus, patch varie, e quant’altro. Anche l’hardware non è esente da manutenzione: un nuovo gioco può richiedere più RAM o una nuova scheda video (e di conseguenza nuovi driver e tutto quello che ne consegue per l’aggiornamento del software). Una console invece non richiede alcun aggiornamento hardware né software, è lecito pensare che non abbia problemi di virus, e presumibilmente neanche di sicurezza.

Il fatto stesso che un Media Center basato su un normale computer possa essere molto “delicato” è stato evidenziato anche durante la presentazione ufficiale del sistema, occasione nella quale si sono verificati diversi problemi di funzionamento. Sicuramente siamo ancora agli inizi e ci sono diversi margini di miglioramento, sia tecnici che funzionali (per questi ultimi servirà anche il feedback degli utenti), e molto probabilmente ogni problema può essere risolto da chi ha la sufficiente esperienza nella gestione di un computer. Ma è proprio questo l’anello debole del sistema: un Media Center, per definizione, dovrebbe essere un sistema fruibile da tutti, anche da chi ha un livello di esperienza informatica vicino allo zero. Un Media Center non dovrebbe avere nessun problema (per quanto semplice possa essere la sua soluzione), e dovrebbe essere la massima esemplificazione del Plug&Play.

In linea generale, la mia idea di Media Center è molto più vicina ad una console evoluta o ad un lettore DVD potenziato che non a un computer adibito a funzioni specifiche e limitate. Qualcosa del genere lo ha già realizzato Sony con la (non troppo fortunata) PSX, ma anche la stessa Xbox di Microsoft potrebbe andarci non troppo lontano, e non è difficile immaginare che la prossima generazione di console potrà svolgere grossomodo tutto quello che ci aspettiamo da un Media Center.


Nonostante le considerazioni fatte in precedenza, il Media Center sembra essere per molti la moda del momento. Così l’uscita del Mac mini, grazie anche al suo prezzo molto interessante, ha scatenato la fantasia di molti sviluppatori, impegnati nella realizzazione di interessanti applicazioni allo scopo di trasformare il Mac mini in un vero e proprio centro multimediale. Tutto sommato il Mac mini si presta molto a questo tipo di utilizzo: è piccolo, silenzioso, ed esteticamente fa la sua bella figura anche di fianco ai più moderni televisori, con i quali si può collegare direttamente in digitale (è infatti dotato di uscita DVI).

Dal punto di vista hardware il Mac mini è una macchina fatta e finita, che non necessita di manutenzione o aggiornamenti (al massimo possiamo aumentarne la RAM e cambiare l’hard disk). La dimensione ridotta e la possibilità di utilizzare tastiera e mouse wireless ne può inoltre facilitare l’eventuale trasporto da una stanza all’altra, consentendo un utilizzo “misto” del dispositivo, sia come Media Center, che come computer vero e proprio.

Dal punto di vista del sistema operativo, Mac OS X è sufficientemente sicuro ed affidabile, e (almeno per ora) immune al problema dei virus; questo dovrebbe limitare, se non ridurre a zero, eventuali problemi di manutenzione della macchina stessa.

Per quanto riguarda il software, grazie iLifè05 il Mac mini è già dotato di tutto il necessario per catalogare ed elaborare musica, immagini, filmati, nonché per creare presentazioni, slide-show e DVD.

Ma partiamo dall’inizio: se vogliamo realizzare un Media Center, occorrerà un dispositivo che consente di acquisire il segnale dal televisore ed effettuare delle videoregistrazioni. Per questo scopo esistono diverse soluzioni, tra cui le più famose delle quali sono quelle proposte da Elgato . Nella vasta gamma di prodotti proposto da questo produttore ci sono anche dispositivi in grado di ricevere il segnale digitale terrestre (anch’esso molto in voga al momento), ed ai quali è possibile abbinare un telecomando , elemento quasi indispensabile per realizzare un Media Center.

L’invio di musica allo stereo non rappresenta alcun problema: oltre al collegamento diretto è possibile utilizzare anche Airport Express, e tramite iTunes sarà possibile diffondere la propria musica in tutta la casa, anche a più dispositivi, e anche con segnale ottico digitale di cui è dotata la piccola base wireless di Apple.

Quello che ancora manca è un software che faccia da interfaccia utente semplificata in modo tale da poter richiamare tutto quello che ci serve dal nostro Mac in maniera immediata, anche con i semplici tasti di un telecomando. Una soluzione completa ancora non esiste, ma c’è un progetto che mira alla realizzazione del software free per la gestione di un Mac Media Center: grossomodo sembra che le linee guida siano già state tutte definite, quindi è lecito aspettarsi che le prime release non tardino ad uscire.

In tutto questo formicolio di interessi, non è difficile immaginare che presto potremmo trovare sul mercato anche delle soluzioni commerciali complete proposte dai più famosi produttori di accessori per Macintosh, come la Griffin , che sembra già interessata alla realizzazione di un prodotto del genere. In attesa di tutto ciò, c’è anche chi ha ideato delle soluzioni complete fai-da-te .

Insomma, l’inventiva non manca, e cercando in rete non è difficile trovare altre informazioni per realizzare un Apple Media Center partendo da un Mac mini.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il 16 feb 2005
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