Australia, fibre ottiche al potere

Australia, fibre ottiche al potere

Il parlamento australiano è in panne, i risultati del voto incerti. A risolvere la situazione, tre deputati a favore del nuovo network in fibra ottica. Miliardi all'incumbent e banda larghissima per tutti
Il parlamento australiano è in panne, i risultati del voto incerti. A risolvere la situazione, tre deputati a favore del nuovo network in fibra ottica. Miliardi all'incumbent e banda larghissima per tutti

Mentre in Italia si è intenti a discutere sulla banda larga e le reti di nuova generazione, in Australia si fanno i fatti: l’incerto parlamento uscito dalle ultime elezioni australiane ha racimolato una maggioranza disposta a dare il via libera al piano di costruzione di un ambizioso National Broadband Network in fibra ottica, garantendo così la formazione di una maggioranza e il prosieguo dei lavori di sostituzione dell’anacronistico doppino della rete attuale.

Il partito laburista e i verdi, entrambi favorevoli alla realizzazione delle nuove connessioni FTTH (fiber to the home) da 100 Megabit al secondo minimi per il 93% del paese, hanno trovato tre insperati alleati in altrettanti parlamentari indipendenti – uno fuoriuscito dal Partito Liberale che il piano per l’NBN voleva farlo fuori – con la stessa convinzione in merito all’importanza della rete di nuova generazione per l’economia e la società australiane.

Il risultato è stato una maggioranza che per quanto risicata ha comunque permesso la formazione del nuovo governo . Il quale, non v’è dubbio, procederà spedito verso lo sviluppo dell’NBN assegnando gli 11 miliardi di dollari australiani già decisi al provider nazionale Telstra .

Una volta che Telstra avrà completato la sostituzione del doppino in rame con le fibre ottiche, NBN diverrà una sorta di strumento di amministrazione – prevedibilmente controllato dallo stato – con il compito di rifornire all’ingrosso i vari provider locali e nazionali.

E parlando di prestazioni della fibra, la rete FTTH potrebbe risultare persino più veloce di quanto promesso dall’Australia grazie ai nuovi avanzamenti tecnologici della ricerca europea. Un team britannico è infatti riuscito a trovare il modo di “autosintonizzare” il segnale fotonico trasferito su fibra, un sistema grazie al quale le reti di nuova generazione potrebbero liberare tutto il loro potenziale di banda larga e larghissima invece di essere limitate alla capacità di gestione del rumore nel segnale da parte dell’attuale elettronica di controllo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 set 2010
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