Azureus 3.0 si converte e abbraccia le major

Azureus 3.0 si converte e abbraccia le major

La strada alla legittimazione di BitTorrent prosegue a ritmi sostenuti. E Azureus, uno dei client più diffusi di download condiviso, prova a saltare sul carro dei vincitori strizzando l'occhio all'industria multimediale
La strada alla legittimazione di BitTorrent prosegue a ritmi sostenuti. E Azureus, uno dei client più diffusi di download condiviso, prova a saltare sul carro dei vincitori strizzando l'occhio all'industria multimediale

Tempo di capovolgimento di fronti per il network di download condiviso basato su tecnologia peer-to-peer più importante degli ultimi anni. Ha aperto le danze l’ accordo dei giorni scorsi di BitTorrent.com con le major. Sulla stessa strada lo segue ora Azureus , che tra i tanti clienti open source BitTorrent si è distinto per l’ampia base di utenza conquistata nel corso del tempo. La strada intrapresa, naturalmente, mira alla completa legittimazione della rete torrentizia presso i produttori di contenuti, sempre più interessati a sposare e, possibilmente, trasformare il P2P in salsa DRM.

L’occasione, come segnala il portale del file sharing Slyck.com , viene dalla presentazione della nuova revisione del programma, Azureus 3.0 , in contemporanea con un meta-motore web per la ricerca dei contenuti chiamato Zudeo . I due componenti lavoreranno in maniera sinergica: se Azureus 3.0, completamente rivoluzionato anche nella grafica, si occuperà sempre del download dei contenuti individuati dai torrent , l’utente potrà altresì utilizzare la web application Zudeo, fuori e dentro Azureus, per cercare e pubblicare i torrent delle risorse preferite.

Zudeo ambisce a diventare un meta-motore in grado di fornire al client Azureus quello che è sempre mancato a molte delle applicazioni BitTorrent, ovvero un meccanismo di ricerca integrato in grado di individuare i torrent necessari per cominciare i download sul network. Un motore che nasce sin da subito moderato: come con i portali del social networking quali Google/YouTube , basterà una segnalazione da parte delle major per rimuovere contenuti non autorizzati.

A quanto è possibile giudicare al momento, le nuove iniziative di Cohen & soci hanno buone chance di riuscire nell’impresa apparentemente impossibile di accontentare un po’ tutti , utenti del P2P abituati ad un ambiente aperto e industria dei contenuti, da sempre spaventata dalle evoluzioni tecnologiche delle piattaforme di condivisione: in fondo, quello che ha finora cercato l’industria è stata una piattaforma sufficientemente affidabile e malleabile che consenta di controllare la distribuzione dei materiali.

Per quanto risulti scontato che la stragrande maggioranza dei condivisori continuerà ad utilizzare BitTorrent nella maniera tradizionale, se anche solo una piccola percentuale di BitTorrent-isti salterà assieme ad Azureus e Cohen sul carro della distribuzione autorizzata, per le major sarà un primo successo.

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Pubblicato il
7 dic 2006
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