Banda larga, il ritorno dei fondi tricolore

Banda larga, il ritorno dei fondi tricolore

Con la legge di stabilità tornano a disposizione gli oltre 20 milioni di euro tagliati con il decreto del Fare. Il progetto Garr-X Progress, invece, punta alla realizzazione di una rete per istruzione e ricerca a 100Gbps al Sud
Con la legge di stabilità tornano a disposizione gli oltre 20 milioni di euro tagliati con il decreto del Fare. Il progetto Garr-X Progress, invece, punta alla realizzazione di una rete per istruzione e ricerca a 100Gbps al Sud

Una spesa di 20,75 milioni di euro per lo sviluppo della banda larga nell’anno 2014, autorizzata nel testo della bozza che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri nell’ultima manovra finanziaria contenuta nella cosiddetta legge di stabilità. A completamento del Piano nazionale banda larga, il fondo viene ripristinato dopo il taglio dello scorso luglio nel discusso decreto del Fare .

“Non possiamo tornare indietro sulle promesse fatte – aveva assicurato il vice ministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà – e dobbiamo recuperare questi 20 milioni tagliati per necessità alla banda larga. Troveremo la copertura nella legge di stabilità”. Gli oltre 20 milioni di euro facevano inizialmente parte dei 150 stanziati dal decreto Crescita in linea con gli obiettivi comunitari fissati dall’Agenda Digitale , in particolare per abbattere il livello di digital divide al Centro Nord.

Finanziato dal Miur, e dedicato all’infrastruttura nazionale dell’istruzione e della ricerca, il progetto Garr-X Progress punta invece alla realizzazione di una rete nelle aree meridionali (Campania, Puglia, Sicilia e Calabria) nell’ambito del Piano di Azione Coesione. Con la pubblicazione del primo bando di gara per la fornitura di fibra ottica – valore stimato in circa 23 milioni di euro – il progetto Garr-X Progress prevede di potenziare l’attuale rete nazionale attraverso il rilancio del Sud come laboratorio di innovazione.

Con il coinvolgimento diretto di università, centri di ricerca e istituti culturali, il progetto prevede che le quattro regioni meridionali abbiano a disposizione una piattaforma tecnologica ancora più avanzata che nel resto d’Italia, grazie a circa 4mila km di dorsale di rete con capacità fino a 100 Gbps . In primis, la fibra ottica arriverà nelle scuole, con un totale di 400 istituti connessi.

“L’obiettivo che ci poniamo è di fornire un valido supporto alla ricerca di eccellenza per favorire la partecipazione nei programmi nazionali ed europei anche in vista di Horizon2020 – ha spiegato Claudia Battista, coordinatore del progetto – La disponibilità di un ambiente collaborativo fatto di collegamenti simmetrici e accesso semplice e sicuro a risorse ICT per gestire grandi quantità di dati, aiuterà la partecipazione attiva nell’ambito dello Spazio Europeo della Ricerca e crediamo possa dare un forte impulso per attrarre talenti, conoscenze e competenze nelle regioni del Sud”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
15 ott 2013
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