Barnes&Noble e le librerie digitali

Barnes&Noble e le librerie digitali

La catena è stata nell'ultimo anno trainata dalle vendite di ebook: il CEO pensa di puntare dritto sul digitale
La catena è stata nell'ultimo anno trainata dalle vendite di ebook: il CEO pensa di puntare dritto sul digitale

Barnes&Noble può guardare con orgoglio alla strada percorsa nell’ultimo anno, da quando è entrata nel mercato degli ebook con un negozio online e un ereader apposito, Nook: le vendite di contenuti digitali sono salite del 51 per cento solo nell’ultimo trimestre rispetto al rispettivo quarto dell’anno scorso, arrivando a quota 20 per cento del mercato degli ebook.

Per il nuovo anno, d’altronde, si attende un’ulteriore crescita del 75 per cento.

In conseguenza di ciò il CEO William Lynch ha deciso : l’intenzione è quella di “ridirigere una significativa porzione delle nostre risorse finanziare ad investimenti in tecnologia, vendite e marketing”, con l’obiettivo di meglio capitalizzare il settore digitale. Questo significherà inoltre un sacrificio sull’altro versante: ogni anno per i prossimi tre anni verranno chiuse dalle 6 alle 10 librerie fisiche delle 775 che la catena detiene negli States.

Nel comunicato del CEO, d’altronde, si legge che “le nostre quote nel mercato digitale superano già quelle che deteniamo nel mercato delle librerie”. Inoltre le vendite nei negozi della catena sono calate del 3 per cento: per Barnes&Noble sembra già giunto il tempo degli ebook.

In questa evoluzione un ruolo primario è stato ricoperto da Nook: coloro che hanno acquistato il device hanno incrementato gli acquisti di contenuti del 17 per cento .

Il nuovo impegno, oltre a dipendere dal successo finora avuto, è anche reso necessario dalla nuova concorrenza attesa nel settore: su tutti vi è l’esordio di iBook Store di Apple e l’atteso Google Editions che, per esempio, sta completando un accordo con American Booksellers Association , l’associazione che raccoglie i librai indipendenti, per assicurarsi la possibilità di distribuire i loro contenuti e arrivare sul mercato come una piattaforma aperta alternativa a quella di Amazon, di Barnes&Noble e di Apple.

Claudio Tamburrino </EM

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Pubblicato il
30 giu 2010
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