Benvenuti ad Albany, frazione di Redmond

Benvenuti ad Albany, frazione di Redmond

Microsoft si sta preparando a rivoluzionare il proprio sistema di distribuzione. Il software non si comprerà, sarà disponibile per un tot al mese. Quanto sia questo tot, resta un mistero
Microsoft si sta preparando a rivoluzionare il proprio sistema di distribuzione. Il software non si comprerà, sarà disponibile per un tot al mese. Quanto sia questo tot, resta un mistero

Il mondo lo conosce come Albany , ma quelli di Microsoft lo chiamano anche ValueBox . Quale sarà il suo nome commerciale non è ancora noto, ma già ora si sa cosa conterrà e che sarà presto avviata una beta del servizio tra i clienti che ne hanno fatto richiesta. E così le applicazioni di produttività di ufficio, l’antivirus, lo strumento di backup e tre servizi online, tutti targati BigM, saranno inseriti in un solo pacchetto software da ottenere dietro il pagamento di un abbonamento mensile o annuale. I costi, per il momento, restano un segreto gelosamente custodito.

Office in versione Home and Student (Word, Excel, PowerPoint e OneNote), Office Live Workspace (l’add on per il lavoro collaborativo online), Windows Live OneCare (antivirus e backup), Live Mail, Live Messenger e Photo Gallery. Tutto sarà inserito in un singolo file di installazione , in grado – secondo Microsoft – di soddisfare le esigenze minime dell’utente medio. Tutte le applicazioni saranno aggiornate all’ultima release disponibile, e qualora una nuova versione venisse rilasciata saranno automaticamente upgradate (sempre che la sottoscrizione sia ancora attiva).

“Stiamo esplorando nuovi territori, combinando assieme Office con strumenti per la sicurezza e la comunicazione, tenendo inoltre sempre aggiornati i nostri clienti con l’ultima versione disponibile” scrive Bryson Gordon, product manager di Albany. Gordon precisa comunque che Microsoft non intende abbandonare il suo metodo tradizionale di commercializzazione del software: “Albany offrirà più scelta e risponde a precise esigenze dei consumatori”. Chi lo desidera, tuttavia, potrà anche optare per l’acquisto del software completo: in quel caso pare che Microsoft preveda anche delle strategie di uscita dal sistema di sottoscrizione, che comportano l’esborso di qualche euro per l’acquisto di una licenza tradizionale, così da consentire ai clienti di continuare ad usufruire dei file creati con le applicazioni made in Redmond .

Quantificare di quali cifre si stia parlando, risulta al momento impossibile. Neppure la sempre informata Mary Jo Foley , redattrice di ZDNet e tra i massimi conoscitori delle strategie di BigM, sembra essere in grado di fare luce sulla faccenda.

ValleyWag si domanda polemicamente perché l’utente dovrebbe sborsare ogni mese dei quattrini per servizi al momento gratuiti , quali Office Live Workspace e Messenger, soprattutto visti i costi delle licenze dei prodotti coinvolti che per il mercato statunitense sono tutto sommato contenuti. Certo è che se, come suggerito , Albany sarà l’ alternativa a Google Docs , sono in molti ad avanzare delle perplessità sulle potenzialità di questo prodotto: con l’office online di BigG gratuito, pagare per un’alternativa anche se slegata dalla logica del cloud computing potrebbe sembrare comunque pleonastico.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 21 apr 2008
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