Bitcoin, federali USA sequestrano il malloppo

Bitcoin, federali USA sequestrano il malloppo

Un importante servizio di pagamento connesso al mercato Bitcoin blocca le transazioni. Le autorità statunitensi indagano su Mt.Gox. Quale futuro per la moneta virtuale?
Un importante servizio di pagamento connesso al mercato Bitcoin blocca le transazioni. Le autorità statunitensi indagano su Mt.Gox. Quale futuro per la moneta virtuale?

Il Department of Homeland Security (DHS) ha messo in atto una pratica di sequestro che potrebbe costituire un minaccia seria e definitiva all’esistenza stessa del progetto Bitcoin, con la moneta virtuale costretta a fronteggiare l’impossibilità di tradurre gli scambi di BTC in denaro comunemente accettato nei circoli monetari tradizionali.

Il sequestro del DHS ha interessato Dwolla , servizio di pagamenti online usato dagli utenti per vendere e comprare pacchetti BTC: è stata la società stessa a comunicare (via email) ai suo i clienti l’impossibilità di trasferire fondi da e verso l’account Dwolla connesso a Mt.Gox, il maggior servizio di scambio per moneta Bitcoint attivo in Rete.

Dietro richiesta dei federali, ha spiegato Dwolla, tutte le attività associate al conto di Mutum Sigillum (vale a dire Mt.Gox) sono state interrotte e il denaro ivi presente trasferito altrove. Le motivazioni precise non sono note, e un portavoce del DHS si limita a parlare di “indagine in corso” condotta dalla squadra investigativa ICE di Baltimora.

Il sequestro del conto di Mt.Gox arriva in un momento non particolarmente positivo per il mondo Bitcoin, e le conseguenze del caso potrebbero essere ben peggiori di qualsiasi attacco DDoS o speculazione valutaria: Dwolla era uno dei pochissimi servizi di e-payment ben disposti – anche se non ufficialmente compiacenti – nei confronti degli investitori e “minatori” attivi nel mercato Bitcoin.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 mag 2013
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