BitTorrent Entertainment, il P2P che piace alle major

BitTorrent Entertainment, il P2P che piace alle major

Completata la transizione della società di Cohen a strumento prediletto per la distribuzione di contenuti autorizzati. Le major hanno fatto breccia nella comunità BitTorrent. Adottando tecnologie DRM
Completata la transizione della società di Cohen a strumento prediletto per la distribuzione di contenuti autorizzati. Le major hanno fatto breccia nella comunità BitTorrent. Adottando tecnologie DRM

La storia d’amore tra l’industria e BitTorrent Inc. è ormai una cosa seria, e le due parti sono infine convolate a nozze con tutti i crismi del caso: è nato il BitTorrent Entertainment Network , canale di distribuzione di video, show televisivi, film e videogiochi a pagamento. Un progetto nel quale il network sviluppato da Bram Cohen si trasforma in maniera definitiva in strumento di business per le major . Sparita ogni traccia di possibile illegalità, c’è posto anche per i vituperati DRM .

Al momento di scrivere, il portale di BitTorrent invita a rimanere sintonizzati per scoprire “un’esperienza di intrattenimento tutta nuova”, anche se in realtà di nuovo questo BEN pare avere ben poco: sarà in pratica un servizio di noleggio e vendita di contenuti digitali , inclusivi di pellicole cinematografiche, video musicali, show televisivi e la new entry dei videogame per PC. I film saranno disponibili solo a nolo, al prezzo di 2,99-3,99 dollari al titolo e se ne potrà fruire fino a 30 giorni dal download o entro 24 ore dalla prima visione.

Il catalogo dei film si presenta già abbastanza ricco, con un totale di circa 3.000 pellicole vecchie e nuove fornite da Fox, Paramount, Warner ed MGM. Per garantire la protezione ai preziosi contenuti e il funzionamento del sistema di noleggio il network usa il DRM Microsoft : una scelta che lo stesso Cohen definisce “infelice”, ma obbligatoria per venire a patti con le major. “Non siamo contenti per le implicazioni sull’interfaccia utente. È un peccato, e ci piacerebbe davvero eliminarle via del tutto” dichiara in un’intervista a Slyck.com il fondatore di BitTorrent Inc.

Nell’intervista il coder risponde a tutto tondo anche sulle critiche all’offuscamento del protocollo da lui inventato, una modalità utile a bypassare certi sistemi di controllo del traffico implementati da alcuni provider per ridurre la banda “succhiata” dall’uso di BitTorrent. Si dilunga anche sulla nuova Joost dei Kazaa people e ammette poi che i DRM fondamentalmente non funzionano per gli audiovisivi . Proteggere cose come i videogame è un conto, spiega, ma infilare le protezioni in file multimediali stand-alone è tutt’altra storia, con una lunga serie di fallimenti a comprovarne la parecchio scarsa efficacia.

“Spero di non avere contenuti con DRM su BitTorrent.com in un futuro non troppo lontano”, conclude speranzoso il programmatore, esprimendo il malcelato desiderio che i primi, incerti passi dell’industria nel mare magnum del file sharing si trasformino in un approccio più adulto e razionale a qualcosa che nei fatti è già più avanti di loro .

Sia come sia, per ora non si prevedono conversioni in massa degli incalliti bucanieri della condivisione illegittima e libera da qualsivoglia restrizione, ma persino i nuovi partner delle major sperano che queste si ravvedano e comincino a trattare i condivisori come utenti di tecnologie innovative e potenziali consumatori da rispettare, piuttosto che criminali telematici da perseguire a mezzo tribunali.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 feb 2007
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