Bologna si butta su Wi-Fi e Bluetooth

Bologna si butta su Wi-Fi e Bluetooth

Si avvicina rapidamente la sperimentazione dei primi servizi realizzati dal Comune in collaborazione con operatori del settore. Connettività wireless gratuita e non solo. I dettagli
Si avvicina rapidamente la sperimentazione dei primi servizi realizzati dal Comune in collaborazione con operatori del settore. Connettività wireless gratuita e non solo. I dettagli


Bologna – Il Wi-Fi sbarca in piazza Maggiore. E’ ormai solo questione di poche settimane: siamo quasi al varo dei nuovi servizi decisi dal Comune di Bologna e realizzati di concerto con alcune ditte private che hanno aderito al progetto. Lo scopo è noto: abbattere il digital divide, agevolare la connettività con un servizio gratuito e nello stesso tempo favorire i cittadini nelle più svariate attività, siano essi residenti, studenti, pendolari, turisti .

L’idea è che, comodamente seduti ad uno dei bar del centro o all’ombra delle Due Torri, si possa navigare gratuitamente e sfruttare una miriade di utilità che stanno per essere concretizzate. Particolarmente interessanti i progetti dedicati al Wi-Fi e quello destinato alla nuova frontiera di orientamento urbano chiamato Bluetrack. Ma ecco cosa bolle in pentola:

Iperbole Wireless
La rete civica bolognese offre già da molti anni servizi ai residenti. Inoltre, il Comune di Bologna è stato il primo ente pubblico provider in Italia. Da dieci anni l’Amministrazione comunale fornisce accesso per i residenti di Bologna (PSTN o ISDN), indirizzi e-mail personalizzabili, accesso ai newsgroup Iperbole e ad altri 50.000 esterni, allacciamenti alla Rete per enti pubblici, scuole, associazioni e altri organismi non profit nel territorio metropolitano e spazio web, creatività, consulenza e supporto tecnico per i “soggetti collettivi di interesse pubblico” che producono contenuti per il web della Rete Civica. Ma ora c’è di più.

“Il nostro obiettivo”, spiega a Punto Informatico Osvaldo Panaro, il direttore del Settore Sistemi Informativi e Telematici del Comune di Bologna, “è quello di coprire l’intero centro storico di Bologna, il salotto della città: piazza Maggiore dove sorge la sede del Comune e la biblioteca, l’Archiginnasio, via Rizzoli fino alle Due Torri, via Zamboni e l’Università, zona frequentata da studenti che sfruttano molto le aree esterne. Il progetto è in fase esecutiva, siamo praticamente alla posa degli impianti. Contiamo di finire entro tre mesi”.

Il progetto voluto dall’amministrazione comunale è sviluppato in collaborazione con Hi-tel e Acantho. In 6 mesi di sperimentazione si appronterà un sito pilota di riferimento con le informazioni e le istruzioni necessarie. E’ prevista l’estensione del servizio gratuito a tutti gli utenti della rete civica che potranno registrarsi gratuitamente.

La tecnologia utilizzata sfrutta il backbone Wi-Fi Mesh Network (mpunto-mpunto con wireless Back-haul) con banda gratuita fino a 2 Mbits con hand-over veloce e minimo garantito per singolo client a 300 Kbps. “La tecnologia permette una connettività in movimento”, spiega il responsabile del progetto, “dunque stiamo pensando a tutti quei servizi utili in movimento come per esempio quelli dedicati ai servizi pubblici. Siamo attualmente in trattativa con la ditta di trasporto per fornire -oltre alle informazioni già esistenti in ogni singolo bus che utilizza televisori-, anche informazioni aggiornate in tempo reale grazie al collegamento Wi-Fi. Pensiamo a notizie di interesse come il traffico, scadenze, appuntamenti, concerti, teatro”.

La parola d’ordine è “sperimentazione”: confronto sul campo per affinare e tarare moltissimi servizi per facilitare il passaggio delle informazioni e risparmiare tempo e soldi in molteplici attività. “Vogliamo sperimentare”, continua Panaro, “siamo convinti che sia più facile anche per attrarre investimenti perché le aziende che ci aiutano hanno interesse a mostrare cosa possono fare: per loro è una vetrina. E così il Comune non ha cacciato un solo euro. Certo, i servizi saranno gratuiti”, assicura, “abbiamo scartato la navigazione gratuita a tempo perché fastidiosa ed abbiamo preferito la connessione illimitata fino a 2 Mbits. Chi invece ha bisogno di maggiore banda la paga. Così come pensiamo a servizi a valore aggiunto a pagamento per permettere la sopravvivenza del sistema anche dopo la sperimentazione”.

Fra le tante possibilità che il pool di tecnici promette di realizzare c’è anche la telefonia VoIP: per il primo periodo solo a beneficio del personale comunale (per esempio i vigili urbani). Ma ci sono anche servizi di videosorveglianza a distanza: occhi digitali teleguidati con il Wi-Fi capaci di svolgere il lavoro di decine di guardiani .

Blue Track
E’ interamente basato su tecnologia BlueTooth. Il sistema consente l’utilizzo di una grande varietà di dispositivi portatili per la gestione dell’orientamento ed è basato sul dispositivo dedicato BluePULSAR, un radiofaro BlueTooth a bassa potenza realizzato da LOGITAL in collaborazione con Hera Luce (la ditta della pubblica illuminazione locale), in grado di emettere un codice radio univoco in modo direzionale.

Qualunque dispositivo BlueTooth (SmartPhone, PDA, PC), dotato di software della famiglia BlueCONTROL, che entra nel raggio di azione del radiofaro è in grado di fornire all’utente informazioni georeferenziate ad altissima precisione. Questo significa localizzazione, quindi servizi da fornire all’impronta all’utente e riferiti direttamente al luogo della città in cui si trova.

I dispositivi palmari che potranno servirsi del servizio comprendono lettori multimediali (es: lettori MP3) appositamente realizzati, palmari standard (PDA) oppure telefoni cellulari BlueTooth (SmartPhone) dotati di applicazione BlueORIENT.

I file aggiornati per l’orientamento possono essere precaricati o scaricati direttamente da Internet, anche tramite WAP e/o GPRS; il set di messaggi di interesse verranno attivati da codici univoci emessi dai radiofari.

“I dispositivi sono più piccoli di una lattina da 33 cl”, spiega ancora il dirigente del Comune, “L’idea è semplice: sfruttiamo i pali della illuminazione pubblica. Li abbiamo installati lì così di notte quando i lampioni sono accesi si ricaricano e di giorno sfruttano l’energia accumulata. Emettono un segnale di localizzazione con una antennina direzionale che crea un cono allargato di 30 metri o stretto fino a 2 metri. Stiamo pensando ad una serie di utilità per i non vedenti che riceveranno, magri su un palmare, segnali direzionali e indicazioni precise su eventuali ostacoli. Ma allargheremo l’applicazione a tutti, magari per fini turistici, con filmati, foto ed altro per illustrare le bellezze architettoniche di Bologna”.

La prima sperimentazione ha previsto l’installazione di un percorso pilota con 9 radiofari che coprono il tragitto fra Piazza Maggiore e le Due Torri. In futuro non sarà difficile immaginare, mentre si passeggia, messaggi promozionali per i fantastici sconti in quel negozio di cui,guarda caso, si sta osservando la vetrina.

Alessandro Biancardi

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Pubblicato il
11 nov 2005
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