BREIN, la calda estate dell'antipirateria olandese

BREIN, la calda estate dell'antipirateria olandese

L'organizzazione antipirateria dei Paesi Bassi protagonista delle cronache dai tribunali: BREIN vince contro The Pirate Bay ma perde contro i provider. Mentre fa fuori miriadi di piccoli siti web
L'organizzazione antipirateria dei Paesi Bassi protagonista delle cronache dai tribunali: BREIN vince contro The Pirate Bay ma perde contro i provider. Mentre fa fuori miriadi di piccoli siti web

Nei Paesi Bassi è un luglio torrido anche per il file sharing su rete BitTorrent. BREIN , l’ attivissima associazione antipirateria olandese, ha incassato un’importante vittoria nei confronti dei presunti gestori del sito The Pirate Bay ma non è riuscita a fare altrettanto in un altro caso aperto contro i provider locali. BREIN dice di aver chiuso centinaia di portali di torrent, ma la notizia è passata inosservata.

BREIN è alla caccia dei gestori della Baia da tempo , ma non è sin qui riuscita a costringere quelli che a suo dire sono i responsabili del sito a presentarsi nelle aule olandesi. Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm e Peter Sunde avevano reso noto di non essere interessati dal processo perché la Baia apparteneva a qualcun altro, ma il giudice non si è fatto convincere e ha infine condannato i tre svedesi per incitamento all’infrazione del copyright.

The Pirate Bay non è un infrastruttura necessariamente votata al solo download di contenuti illegali, dice la sentenza, ma il comportamento degli operatori è risultato essere una chiara promozione per questo genere di pratica . Come conseguenza Neji, Svartholm e Sunde dovranno bloccare l’accesso alla Baia a favore dei cittadini olandesi, pena il pagamento di una multa di 50mila euro per ogni giorno di ritardo nel mettere in atto il blocco.

BREIN canta vittoria contro The Pirate Bay e si muove alla volta del bastione dei provider, con risultati però diametralmente opposti: l’organizzazione ha provato a trascinare nella contesa Ziggo , il maggior ISP dei Paesi Bassi, ma la corte ha stabilito che l’obbligo di isolare della Baia non si applica ai provider di accesso a Internet.

Non ci sono prove sufficienti del fatto che che Ziggo e gli altri contribuiscano in maniera sostanziale allo scambio di contenuti illegali, ha detto il giudice, quindi BREIN deve retrocedere dal proposito di dichiarare guerra a tutti gli ISP del paese e dedicarsi – se vuole – alla denuncia degli utenti responsabili delle singole infrazioni. Ma BREIN non è soddisfatta del verdetto preliminare e procede – nonostante i cattivi auspici che il verdetto getta su tutta la faccenda – verso la fase dibattimentale vera e propria.

Caso The Pirate Bay a parte, in questa prima parte di 2010 BREIN sarebbe stata attiva anche nel combattere certi servizi sgraditi (Usenet, P2P, BitTorrent, streaming) sgominandone a centinaia. Ma delle 422 “vittime” conteggiate da BREIN stessa non si è sin qui avuta alcuna notizia, tanto che la cronaca tardiva di TorrentFreak appare intrisa di un allarmismo ingiustificato per un’operazione che – sempre che si tratti di fatti realmente accaduti e non di sbandieramenti di BREIN – non sembra abbia avuto effetti poi così disastrosi sulla community dello scambio dei contenuti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
21 lug 2010
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