C, il linguaggio che visse due volte!

C, il linguaggio che visse due volte!

Il veterano dei linguaggi di programmazione torna in auge, dicono le statistiche, mentre le matricole faticano nel raggiungere quote di mercato significative. Ma è ancora presto per parlare di flop
Il veterano dei linguaggi di programmazione torna in auge, dicono le statistiche, mentre le matricole faticano nel raggiungere quote di mercato significative. Ma è ancora presto per parlare di flop

Stando all’ edizione aggiornata del Tiobe Index , il 2017 ha segnato il ritorno di fiamma degli sviluppatori con C, storico linguaggio di programmazione che dal 1972 (anno della sua prima comparsa) in poi continua a rappresentare uno dei tool più utilizzati al mondo per la creazione di software, sistemi operativi e molto altro ancora.

Negli ultimi tempi C era un po’ in declino a favore della concorrenza più “giovane” e capace , ma nell’anno appena trascorso il linguaggio che ha dato origine a Unix (ma anche a Linux, Windows e via elencando) è cresciuto dell’1,69% piazzandosi alla fine al secondo posto dei linguaggi più popolari a gennaio 2018 (11,037%).

Il primo posto del Tiobe Index – che misura le ricerche sui diversi linguaggi effettuate sui motori Web più popolari – è occupato da Java (14,215%), mentre C è seguito da C++ (5,603%), Python (4,678%), C# (3,754%), JavaScript (3,465%), Visual Basic.Net (3,261%), R (2,549%), PHP (2,532%), e infine Perl (2,419%).

Stando a Tiobe, la crescita di popolarità di C è dovuta agli sviluppatori impegnati nell’industria manufetturiera come le aziende dell’automotive; nuove “stelle” dei linguaggi di programmazione come Rust, invece, sono al momento fuori dai radar – al di sotto della Top 30 – a causa delle ridotte dimensioni dell’ecosistema di riferimento.

Ma sul fatto che C sia ancora uno dei linguaggi più usati non c’è unanimità, visto che ad esempio l’ indice concorrente Pypl – stilato a partire dalle ricerche Web sui tutorial di programmazione – posiziona il linguaggio solo al settimo posto dopo Java, Python, PHP, JavaScript, C# e C++.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 gen 2018
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