Canada, bocciata la iPod Tax

Canada, bocciata la iPod Tax

L'equo compenso rimane fuori discussione. I consumatori tirano un sospiro di sollievo, ma la situazione rimane incerta per il ripping di contenuti audio da CD
L'equo compenso rimane fuori discussione. I consumatori tirano un sospiro di sollievo, ma la situazione rimane incerta per il ripping di contenuti audio da CD

La Corte Federale d’Appello canadese ha respinto la tassa aggiuntiva sui dispositivi elettronici capaci di riprodurre musica digitale, quella proposta di legge divenuta nota come iPod Tax e che tante critiche ha provocato in Canada e altrove. I consumatori locali sono dunque salvi dai balzelli che tanto rassomigliano all’ equo compenso vigente da tempo in Italia, che avrebbero impattato per un valore di 5 dollari canadesi sulle vendite di una memory stick SD da 1-4 Gigabyte e di 75 dollari su un iPod con hard disk da 30 Gigabyte.

La Corte della federazione canadese ha dunque bocciato l’idea, promossa dalla Copyright Board of Canada questo luglio, secondo la quale qualunque dispositivo digitale in grado di funzionare da unità di storage e lettore audio debba sottostare a nuovi e pesanti regimi di tassazione aggiuntiva, in modo da compensare gli artisti per l’eventuale replicazione dei contenuti musicali da parte dei consumatori.

La Board ha “sbagliato nell’interpretazione della legge quando ha concluso di avere l’autorità legale per approvare la tariffa che il Canadian Private Copyright Collective ha proposto per il 2008 e il 2009 sui registratori audio digitali” hanno stabilito i magistrati, ribadendo la bocciatura già rifilata nel 2004 a una iniziativa simile per tassare la copia digitale.

Tirano un sospiro di sollievo i consumatori, che non dovranno accollarsi un prezzo enormemente maggiore rispetto, ad esempio, a quello applicato ai prodotti acquistati dai cugini statunitensi, ma soprattutto si rilassano i dirigenti delle società tecnologiche e dei produttori di memorie digitali, che avrebbero dovuto fronteggiare una migrazione di massa degli acquirenti di iPod, Zen, Zune e quant’altro verso gli store online e i centri commerciali d’oltre confine.

Ma se il mercato dei player portatili è salvo, in Canada la situazione rimane incerta per quanto riguarda lo status legale del ripping e della copia di contenuti audio da CD e supporti acquistati legalmente. La decisione della Corte non dice niente a riguardo, lasciando milioni di canadesi in quello che l’esperto di rete e diritto Michael Geist definisce un “limbo legale”.

Mettendo da parte l’idea che l’adozione della iPod Tax avrebbe potuto significare nei fatti una legalizzazione del P2P non autorizzato – motivo per cui Canadian Recording Industry Association , la RIAA canadese, aveva scelto infine di non supportare la proposta – Geist suggerisce al Ministro dell’Industria Jim Prentice di fare almeno come gli inglesi, che hanno intenzione di istituire un’eccezione specifica e introdurre il diritto legale per i consumatori di trasferire in formato digitale i propri dischi originali .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 gen 2008
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