Cina, Luna più vicina

Cina, Luna più vicina

Emergono nuovi dettagli sulla corsa tecnologica che porterà i taikonauti a camminare sul suolo lunare. L'anno chiave sarà il 2017
Emergono nuovi dettagli sulla corsa tecnologica che porterà i taikonauti a camminare sul suolo lunare. L'anno chiave sarà il 2017


Pechino – La Cina accelera sul programma lunare, pensato per rinforzare la propria immagine di potenza scientifica e tecnologica nonché per esplorare possibilità di sfruttamento minerario del satellite della Terra. Un alto funzionario dell’agenzia spaziale ha fornito qualche dettaglio in più sulla roadmap che dovrebbe portare sulla Luna gli astronauti cinesi, chiamati “taikonauti”.

In una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa di stato cinese Xinhua , il capo degli scienziati cinesi impegnati nel progetto lunare, Ouyang Ziyuan, ha fatto sapere che da qui al 2017 aumenteranno esponenzialmente le missioni scientifiche: con satelliti esplorativi e sonde lunari senza equipaggio, di cui già molto si è parlato , Pechino intende raccogliere una quantità di dati che serviranno a selezionare aree e metodologie di intervento. Per il 2007 dovrebbe essere reso operativo il primo satellite orbitante lunare.

Al centro delle analisi di sfruttamento è l’elio-3, un elemento che viene considerato alla stregua di un carburante non inquinante di cui si ipotizza la Luna possa essere ricca.

Dal 2017, la missione cinese sulla Luna vedrà la diretta partecipazione dei taikonauti che, forti delle esperienze e dei dati accumulati, si daranno da fare per dare corpo alle mire lunari del regime. Un primo assaggio delle capacità astronautiche cinesi è stato già fornito al mondo lo scorso ottobre, con il successo della prima missione in orbita di un equipaggio cinese.

A portare gli astronauti cinesi sulla Luna saranno le navicelle Shenzhou di nuova generazione, sulle quali il regime già sta lavorando: sono essenziali per sostenere l’ambizioso progetto che potrebbe portare alla realizzazione di una base permanente sul suolo lunare.

A tutto questo sembrano voler rispondere gli Stati Uniti che, come noto, hanno annunciato la ripresa delle missioni lunari entro il 2018.

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Pubblicato il 16 dic 2005
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