Comcast, spiccioli aver strozzato il P2P

Comcast, spiccioli aver strozzato il P2P

Il giudice approva l'accordo offerto dal provider ai promotori di una delle class action avviate nei confronti della pratica di rallentamento del P2P. Gli utenti verranno rimborsati con pochi dollari
Il giudice approva l'accordo offerto dal provider ai promotori di una delle class action avviate nei confronti della pratica di rallentamento del P2P. Gli utenti verranno rimborsati con pochi dollari

Con l’ approvazione del piano di risarcimento proposto da Comcast si chiude una parte significativa della lunga vicenda giudiziaria che vede protagonista il provider statunitense, colpevole di aver messo in atto un rallentamento scientifico e consapevole del traffico di rete appartenente alle più note applicazioni di file sharing. L’accordo prevede il pagamento di una piccola somma – 16 biglietti verdi – per ognuno dei clienti Comcast entro un arco temporale di due anni.

Stando a quanto prevede il piano, chiunque abbia avuto un contratto con Comcast tra il primo di aprile 2006 e il 31 dicembre 2008 potrà fare richiesta per il mini-risarcimento sul sito web attivato per l’occasione. Prenotarsi per i 16 dollari non equivale ad ammettere di essere dei “pirati” telematici, così come d’altronde Comcast continua impunemente a dichiararsi “innocente” in merito al traffic shaping del P2P nonostante la decisione di chiudere fuori dai tribunali la class action Hart v. Comcast .

Il provider ha istituito un fondo da 16 milioni di dollari per il pagamento dei risarcimenti, e anche se i legali parlano di un “ottimo risultato” per suoi clienti c’è chi si dimostra molto meno entusiasta delle modalità con cui si è conclusa la vicenda . Non è per nulla soddisfatto Robb Topolski, il primo ad accorgersi del traffic shaping di Comcast nel lontano 2007 .

Topolski invita gli utenti di Comcast a non accettare l’accordo loro proposto, notando anche come i 16 milioni di dollari totali previsti dall’ISP rappresentino solo lo 0,07% di 30 mesi di ricavi incamerati da Comcast con gli abbonamenti nel periodo in oggetto, e non costituiscano dunque altro che una puntura di spillo per l’operatore.

Ma il giudice che ha approvato l’accordo ha osservato che l’idea di Topolski di non accettare il risarcimento ha avuto ben poco successo. Dunque Comcast pagherà spiccioli per il blocco del P2P sul suo network, potendo nei fatti festeggiare l’ennesima conclusione favorevole dopo quella giudiziaria sulla illegittimità delle sentenze della Federal Communications Commission per mancanza di competenza giurisdizionale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 12 lug 2010
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