Così parlò Steve Ballmer

Così parlò Steve Ballmer

Con i rumor di trattative con Yahoo! sullo sfondo, il CEO Microsoft tiene il suo discorso a Stanford parlando di search, economia, software e Microsoft Bob. Redmond non demorde
Con i rumor di trattative con Yahoo! sullo sfondo, il CEO Microsoft tiene il suo discorso a Stanford parlando di search, economia, software e Microsoft Bob. Redmond non demorde

Le voci di corridoio parlano di un vero e proprio meeting segreto “parallelo” tra i top manager di Microsoft e quelli di Yahoo!, ma intanto presso la Stanford University si è tenuto l’atteso intervento del CEO di Redmond Steve Ballmer il quale ha sorvolato sul meeting di cui sopra , ha rivangato il controverso passato della sua azienda e ha confessato senza imbarazzo che Google per il momento resta il campione da battere del Web.

A chi gli chiedeva lumi o indiscrezioni sulla telenovela Microsoft-Yahoo!, Ballmer ha dedicato poche parole, sostenendo che a suo parere c’era ancora la possibilità di mettere assieme le due realtà per creare “un miglior prodotto di ricerca” web ma senza dire altro e decidendo di “non commentare” le speculazioni di questi giorni.

Quando invece si è trattato di parlare di altre faccende Ballmer non si è trattenuto, rivelando alla folla le strategie che Microsoft dovrà provare a seguire se vorrà mettere il fiato sul collo al gigante Google. Che comunque rimane, dice il CEO, un’entità “molto più grande di noi” per quanto riguarda il business online e quindi i flussi di denaro da gestire.

È in virtù di questo stato di cose che Microsoft dovrà essere “più dirompente”, sul web, giovando di questa singolare posizione di vantaggio che deriva dal possesso della minoranza delle quote di mercato (del search). Avere meno soldi da spendere secondo Ballmer significa potersi permettere di “prendersi più rischi” e “sperimentare con nuovi modelli di business” laddove loro fanno meno cose del leader di mercato.

Alcuni di questi rischi porteranno a risultati disastrosi, prodotti che non funzioneranno neanche un po’ avvisa Ballmer, evocando lo sfortunato Microsoft Bob , archetipo di ogni bruttura software dal 1995 in poi, come esempio di quello che potrebbe saltare fuori dalla fucina di Redmond nei prossimi mesi e anni. “Non è che fosse terribile – concede il CEO – ha fatto semplicemente un flop miserabile ma sono comunque contento che lo abbiamo realizzato”.

D’altronde c’è chi già oggi dà Microsoft alla frutta impegnata com’è a rincorrere l’imprendibile Google, al punto da voler quasi gettare in un cestino la diffidenza per l’open source sposando in maniera decisa l’approccio FOSS del framework del motore di ricerca Powerset acquistato di recente.

Nelle parole di Ballmer c’è anche spazio per la perdurante crisi economica mondiale, una situazione a cui si è arrivati perché semplicemente “il mondo ha preso in prestito troppo denaro”. Le cattive idee di solito si tagliano le gambe da sole, commenta il CEO, ma se c’è la disponibilità di quattro volte lo stesso livello di fondi in capitali di ventura allora “ci saranno quattro volte il numero di società” che proveranno ad accaparrarseli senza però portare a un livello di innovazione proporzionato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 mag 2009
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