CPU, IBM partorisce il Power6 dei record

CPU, IBM partorisce il Power6 dei record

Il gigante di Armonk ha lanciato un processore Power di sesta generazione apparentemente capace di svettare su tutti i più importanti benchmark standard. A pari performance, Power6 consuma la metà rispetto al suo predecessore
Il gigante di Armonk ha lanciato un processore Power di sesta generazione apparentemente capace di svettare su tutti i più importanti benchmark standard. A pari performance, Power6 consuma la metà rispetto al suo predecessore

Londra – “Oggi possiamo dire di aver generato un mostro. Un mostro di potenza”. Queste le parole usate da IBM per presentare al mondo il primo modello di Power6, un processore che Big Blue non ha esitato a definire il più potente sul mercato. Il primo server basato su questo chip sarà il System p570, e debutterà all’inizio del prossimo mese.

L’attuale incarnazione di Power6 gira ad una frequenza di 4,7 GHz e, secondo IBM, è in grado di raddoppiare le performance del Power5 assorbendo all’incirca lo stesso quantitativo di energia elettrica del predecessore: ciò lo rende, a detta dei progettisti, il chip Power con il più elevato rapporto fra performance e consumi mai costruito.

IBM afferma che Power6 ha stabilito nuovi primati prestazionali in quattro diffusi benchmark standard: TCP-C (che misura la capacità di elaborazione delle transazioni), SPECjbb2005 (performance Java), SPECint2006 (calcolo di numeri interi) e SPECfp2006 (calcolo in virgola mobile). In quest’ultimo test il chippone è stato in grado di calcolare 22,3 gigaflops , una performance esattamente doppia a quella del celebre supercomputer Deep Blue che, dieci anni or sono, sconfisse a scacchi l’allora campione del mondo Garry Kasparov.

Certamente più rilevante il fatto che, secondo i risultati dei banchmark forniti da IBM, l’attuale modello di Power6 sia circa tre volte più veloce del più recente processore Itanium impiegato nei server di HP . A venire in aiuto di Power6 è anche la sua elevata ampiezza di banda , pari a 300 GB/s, 30 volte superiore a quella del chip di Intel .

“Non dobbiamo considerare soltanto le performance dei chip, ma anche quelle dell’ambiente”, ha spiegato Bill Zeitler, senior vice president del systems and technology group di IBM. “La crisi nella gestione dei datacenter non è legata alle performance, ma ai consumi energetici e ai sistemi di raffreddamento. I soldi spesi nell’hardware dei computer sono poca cosa se comparati a quelli energetici. L’industria non può continuare su questa strada”.

Nato da un progetto chiamato eClipz , Power6 è un processore dual-core a 64 bit costruito con un processo silicon-on-insulator (SOI) a 65 nanometri. Il die in silicio, della dimensione di 340 mmq, contiene 750 milioni di transistor , parte dei quali dedicati alla cache di secondo livello da 8 MB: questa è semicondivisa tra i due core, ovvero ogni core può accedere alla cache dell’altro per mezzo di un bus ad alta velocità. Il processore dispone inoltre di una cache di terzo livello da 36 MB esterna al die. Ogni core ha due unità aritmetiche per i numeri interi e due unità per i numeri in virgola mobile, ed è in grado di gestire il simultaneous multithreading a due vie.

Oltre a poter contare su unità di calcolo a virgola fissa e mobile più efficienti, capaci di elaborare fino a 6 istruzioni per ciclo di clock, e su di una più avanzata tecnologia per il risparmio energetico, in grado di rispondere anche alle esigenze del mercato emebedded, Power6 introduce per la prima volta la capacità di gestire l’aritmetica decimale , alla quale dedica cinquanta nuove istruzioni, incluse quelle per le conversioni tra numeri binari e decimali. La gestione dei numeri decimali in virgola mobile è stata introdotta soprattutto per accelerare le tipiche applicazioni finanziarie, fiscali e gestionali, terreno ideale dei mainframe zSseries.

Power6 ha il compito di uniformare l’architettura di tutti i server non x86 di IBM : entro la fine del prossimo anno questa CPU salirà infatti a bordo dei sistemi della linea iSeries, pSeries e zSeries. Oltre che sui grossi server multiprocessore, IBM conta di utilizzare Power6 anche sui server blade.

Come si è detto, il primo server a montare i chip Power6 sarà il System p570 , un computer Unix capace di ospitare fino a otto processori. Il p570 è atteso sul mercato l’8 giugno ad un prezzo base di 60mila dollari. Entro la fine dell’anno Power6 farà il proprio ingresso anche all’interno dei server iSeries con sistema operativo i5/OS, mentre nel 2008 verrà utilizzato sui primi mainframe zSeries.

Verso la fine dell’anno IBM lancerà anche una funzionalità, chiamata Power6 Live Partition Mobility , che consentirà alle aziende di spostare le macchine virtuali attive da un server fisico Unix ad un altro.

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Pubblicato il
23 mag 2007
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