Cuccioli? Meglio se robot

Cuccioli? Meglio se robot

Un team di ricercatori promuove i robot: come anti-depressivi le macchine valgono quanto i cuccioli viventi. Sony interrompe lo sviluppo di Aibo?
Un team di ricercatori promuove i robot: come anti-depressivi le macchine valgono quanto i cuccioli viventi. Sony interrompe lo sviluppo di Aibo?


Roma – La compagnia di un animale domestico viene considerata da lungo tempo come un notevolissimo anti-stress ma adesso uno studio del Centre for the Human-Animal Bond , della Purdue University, conferma che anche i robot sono perfettamente in grado di svolgere lo stesso compito degli animali domestici “tradizionali”.

I ricercatori della Purdue hanno analizzato attentamente i comportamenti di un campione di bambini – con età compresa fra i sette e quindici anni – che possedevano il cagnetto Sony Aibo . Ebbene, il 70% dei bimbi ha ammesso che i robot “potrebbero essere una buona compagnia”.

“E’ stato dimostrato da tempo che l’interazione con gli animali migliora la salute psicologica , la capacità di socializzare e di apprendimento dei bambini. I sostituti robotici dei cuccioli, come Tamagotchi, Furby, Tama e Aibo stanno diventando sempre più sofisticati e pervasivi, il loro impatto sulle vite dei più piccoli crescerà notevolmente”, ha dichiarato Gail F. Melson, ricercatore della Purdue.

Un altro test è stato compiuto in alcune case di cura, dove la consegna di una serie di Aibo ha provocato dopo sei settimane un alleggerimento della depressione e del senso di solitudine negli ospiti. Molti hanno confermato di sentirsi più attivi grazie all’interazione con i cuccioli robot.

Uno studio simile è stato realizzato di recente in Giappone con Paro , cucciolo robotico di foca. I riscontri sul campo sono stati positivi. Siamo molto lontani dalle visioni inquietanti dei cyborg di A.I. , il celebre film di Steven Spielberg, ma che i robottini di oggi impattino sensibilmente sulle persone sembra un dato acquisito per i ricercatori. A vantaggio della scelta del robot, evidentemente, sia l’assenza per i robocuccioli di esigenze quali mangiare o dormire, sia la possibilità per il loro padrone di spegnere la macchina ogni qual volta lo desideri.

Le relazioni con un robot appaiono per molti aspetti più semplici di quelle che si intrattengono con un cucciolo, sebbene l’aggettivo giusto probabilmente sia “diverse”.

Di interesse, a fronte di questo studio, i rumors che circolano a proposito dell’intenzione di Sony di fermare lo sviluppo del suo celebre “cane robot”, Aibo appunto. Si tratta fin qui di notizie non confermate che emergerebbero dai documenti finanziari appena presentati dal colosso nipponico.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
27 gen 2006
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