Data retention, un solo anno in UK

Data retention, un solo anno in UK

In altri paesi, come l'Italia, la conservazione dei dati delle comunicazioni telefoniche fisse e mobili viene protratta molto più a lungo
In altri paesi, come l'Italia, la conservazione dei dati delle comunicazioni telefoniche fisse e mobili viene protratta molto più a lungo

Se l’Italia, con la complicità del famigerato Decreto Pisanu , si è aggiudicata la palma della data retention europea, il Regno Unito, considerato il paese della sorveglianza globale, ha deciso di non estendere ad libitum la durata della conservazione dei dati del traffico telefonico fisso e mobile: un anno.

Il megafono telefonico Le cronache spiegano che ad aver stabilito il termine temporale è l’ Home Office , il ministero britannico degli Interni, che risponde in questo modo alla direttiva europea sulla data retention , quella direttiva che impone la conservazione dei dati ma lascia ai singoli paesi la determinazione della loro durata.

Nonostante l’estensione della retention britannica possa apparire contenuta se vista dallo Stivale, il pubblico britannico rumoreggia: abituatisi a migliaia di occhi digitali che li spiano, i britannici mal sopportano invece l’intrusione di orecchi altrettanto digitali nelle proprie conversazioni.

Ma l’Home Office ribadisce che non c’è di che preoccuparsi: i contenuti delle comunicazioni sono al sicuro , nel senso che verranno archiviati “solo” i loro “dati”. Ad esempio l’ora della comunicazione, gli interlocutori, il telefono usato, il numero di chiamata e quello chiamato e via dicendo.

Ciò varrà sia per le comunicazioni su linea fissa che per quelle via wireless, compresi naturalmente SMS, MMS e dintorni.

Tutta roba che, come noto, le autorità di mezza Europa ritiene essenziale per combattere il terrorismo. Cosine che permettono di stabilire con un certo grado di precisione quale sia la rete di relazione di un individuo, quali i suoi contatti più frequenti e quali le sue abitudini nei rapporti sociali. Con la triangolazione GSM, poi, è anche possibile conoscere quali siano gli spostamenti della persona o, meglio, vista la nuova legge, di tutte le persone.

La parte più gustosa del provvedimento, maligna qualcuno , sta nel fatto che quei dati non saranno alla sola disposizione dell’amministrazione centrale: ben 652 enti pubblici , tra forze di polizia e autorità cittadine, avranno accesso alle informazioni.

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Pubblicato il
3 ott 2007
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