Denuvo, il lucchetto fa crack

Denuvo, il lucchetto fa crack

Dopo la capitolazione dei cinesi di 3DM, una nuova crew della scena pirata sgancia la bomba di un crack completo della ben nota protezione anti-copia che non si può sconfiggere. Denuvo è stata superata, almeno in un gioco
Dopo la capitolazione dei cinesi di 3DM, una nuova crew della scena pirata sgancia la bomba di un crack completo della ben nota protezione anti-copia che non si può sconfiggere. Denuvo è stata superata, almeno in un gioco

Denuvo è la famigerata tecnologia “anti-manomissione” usata da alcuni tra i più importanti produttori di software videoludico per PC, un meccanismo da adoperare assieme ad altre protezioni DRM per “blindare” un gioco e renderne impossibile la copia. Qualcuno l’aveva definita una protezione inviolabile, ma in questi giorni Denuvo è stata ripetutamente bucata e ora almeno un gioco è finito sui circuiti di P2P in formato “pirata” a disposizione del download di tutti.

La “saga” della supposta inviolabilità di Denuvo è cominciata mesi or sono, quando i noti cracker cinesi del forum 3DM avevano lanciato l’allarme su questo genere di protezioni estreme e la conseguente fine della “scena” delle release pirata dei videogiochi per PC.

Denuvo è insuperabile o quasi, questo il messaggio diffuso su 3DM, e non è un caso che titoli blasonati come Doom e Rise of the Tomb Raider continuino a essere assenti dai circuiti pirata a molti mesi dal debutto commerciale sul mercato. Ma Denuvo è solo una tecnologia DRM, e come tutte le tecnologie anti-copia/anti-manomissione del passato era solo questione di tempo prima che qualcuno sbloccasse il grimaldello utile alla sua capitolazione.

I primi scricchiolii si sono avvertiti grazie al lavoro di un cracker noto come Voksi , che ha identificato un exploit nel meccanismo di autenticazione di Steam sfruttabile per bypassare la protezione e giocare alla versione completa di Doom “spacciandola” per la demo del gioco.

L’exploit di Voksi è stato chiuso dopo qualche giorno, ma subito dopo una collaborazione tra le crew CPY e CODEX nota come CONSPIR4CY ha dato il frutto insperato : Rise of the Tomb Rider risulta ora completamente “crackato”, con le DRM di Denuvo e Steam sconfitte e il download da 31 Gigabyte del gioco già in circolazione sul P2P.

Ci sono voluti mesi ma alla fine anche la “inviolabile” Denuvo ha dovuto capitolare alla caparbietà di smanettoni e pirati “professionisti”, mentre ora c’è chi scommette sul crollo di reputazione della società produttrice della tecnologia anti-manomissione e sull’arrivo di altre release pirata al netto delle protezioni DRM.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 10 ago 2016
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