Diritto di replica online alla francese

Diritto di replica online alla francese

Parigi si premura di chiedere un'opinione all'Europa sulla propria proposta per il diritto di replica online. L'obiettivo? Parificare la dimensione online a quella cartacea
Parigi si premura di chiedere un'opinione all'Europa sulla propria proposta per il diritto di replica online. L'obiettivo? Parificare la dimensione online a quella cartacea

Parigi – Il Ministro francese per la Cultura e la Comunicazione, Renaud Donnedieu de Vabres, ha presentato alla Commissione Europea la bozza di una normativa per l’applicazione del diritto di replica alla sfera Internet.

Si tratta nei fatti di una norma già presente nell’articolo 6 IV della Legge sull’Economia digitale del 21 giugno 2004 ( Loi pour la confiance dans l’économie numérique LCEN ) che implementa la direttiva europea sull’e-commerce.

In dettaglio, l’articolo 6 IV de LCEN indica che ogni persona legale o fisica nominata su Internet, direttamente o indirettamente, ha il diritto di replica sulla medesima piattaforma . In pratica, la legislazione francese vorrebbe riconoscere alla dimensione online lo stesso regime di diritto del cartaceo. In aperto contrasto con l’organizzazione francese per i diritti digitali ( IRIS ) che vorrebbe limitare questa possibilità solo ai casi dove le informazioni riguardanti una persona si dimostrino imprecise o lesive per l’onore e la reputazione.

Secondo EDRI ( European Digital Rights ) l’introduzione di queste limitazioni avrebbe permesso alla normativa francese di allinearsi a quella europea. Le indicazioni del Consiglio Europeo, adottate il 15 dicembre del 2005, infatti precisano che lo scopo del diritto di replica è quello di “offrire la possibilità di reagire ad ogni informazione presente nei media che indichi fatti imprecisi riguardanti una persona e che leda i suoi diritti personali”. La stessa linea di condotta, insomma, indicata dalla nuova Audiovisual Media Services Directive del 2006 – riferita ai servizi televisivi via web.

Un’altra questione critica della bozza è legata alla mancanza di indicazioni riguardanti quei siti che non hanno possibilità di soddisfare la richiesta di replica, come ad esempio forum e chat. Inoltre, preoccuperebbe non poco la mancanza di diritto di replica per interesse generale o per terze parti.

I membri della Comunità Europea, comunque, saranno chiamati ad esprimersi al riguardo il prossimo giugno, dopodiché il Ministro Donnedieu de Vabres procederà con il decreto o con le modifiche richieste.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
30 mar 2007
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