Dita bioniche che sembrano vere

Dita bioniche che sembrano vere

Già impiantate su alcuni tester reduci da una amputazione, restituirebbero una sensibilità simile a quella originaria
Già impiantate su alcuni tester reduci da una amputazione, restituirebbero una sensibilità simile a quella originaria

Rimpiazzare un utensile versatile come la mano comporta solitamente l’applicazione di un succedaneo tecnologico che difficilmente riesce però a replicare adeguatamente i movimenti dell’originale. Sfruttando l’esperienza acquisita con lo sviluppo di iLimb , Touch Bionics ha pensato a delle dita robotiche in grado di sostituire degnamente gli originali .

Il progetto è stato denominato ProDigit , sostanzialmente uno strumento meccanico azionabile tramite sensori in grado di elaborare i segnali mioelettrici provenienti da alcuni muscoli oppure, qualora vi siano, attraverso l’uso delle dita rimanenti.

Sull’onda del successo riscontrato da iLimb, Touch Bionics lancerà ProDigit sul mercato ad un costo che varierà tra 57mila e 73mila dollari. Essendo costruito su misura per ogni paziente il prezzo dovrebbe essere influenzato dal numero di dita da rimpiazzare.

Nonostante si sia ancora bel lontani da un futuro dove uomo e macchina convivono nello stesso organismo, ausili medici di natura robotica stanno prendendo piede soprattutto in paesi come il Giappone , dove la passione per la tecnologia è direttamente proporzionale all’indice di invecchiamento della popolazione.

In Italia è stata annunciata di recente LifeHand , una mano bionica controllabile attraverso il cervello realizzata da un team della Scuola Sant’Anna di Pisa. Negli Stati Uniti invece un ricercatore del MIT che aveva perso le gambe durante un escursione in montagna le ha rimpiazziate con due protesi robotiche che, a suo dire, sarebbero più efficienti degli originali di carne e ossa .

Giorgio Pontico

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 10 dic 2009
Link copiato negli appunti