Domini .it, la posizione del Registro italiano

Domini .it, la posizione del Registro italiano

In seguito alle dure critiche dell'associazione dei registrar AHR, il Registro del ccTLC .it replica, spiegando come registrare un dominio .it già ora sia molto più facile e veloce che in passato
In seguito alle dure critiche dell'associazione dei registrar AHR, il Registro del ccTLC .it replica, spiegando come registrare un dominio .it già ora sia molto più facile e veloce che in passato

Pisa – Pubblichiamo di seguito la precisazione del Registro del ccTLC.it sulle dichiarazioni dell’associazione dei registrar AHR in merito alle procedure e alle tempistiche delle registrazioni di nuovi domini.it

“La polemica innescata dall’associazione Ahr pare quantomeno intempestiva. Le affermazioni contenute nel comunicato contrastano infatti con le statistiche sullo stato di avanzamento delle operazioni (pubblicate, a beneficio di tutti i maintainer, nell’area riservata del portale del Registro e aggiornate due volte il giorno): i dati, alle ore 20 dell’8 maggio, evidenziano come in quel momento il Registro stesse elaborando le notifiche di richieste di modifica MNT e di modifica del Registrante pervenute alle 15,45 del giorno stesso e le notifiche di ricevimento LAR relative a nuove registrazioni delle 17,20, sempre del medesimo giorno.

Per quanto riguarda le registrazioni, infine, sempre alle 20 dell’8 maggio erano in lavorazione i domini richiesti il giorno precedente.

I tempi, dopo una fase di rallentamento di cui il Registro ha dato conto a tutti i soggetti, sono oggi assolutamente in linea con quelli registrati prima dell’introduzione del nuovo regolamento di assegnazione dei nomi a dominio sotto il ccTLD.it: risulta impossibile, per un sistema asincrono, scendere sotto la media fisiologica del giorno lavorativo nella gestione delle operazioni.

Il rallentamento, inoltre, non può essere ascritto esclusivamente al Registro (che pure si è assunto le sue responsabilità), ma anche alle difficoltà di adattamento di alcuni maintainer che hanno sottostimato l’impatto della migrazione al nuovo sistema asincrono.

Altrettanto arduo è sostenere che i due mesi di difficoltà seguiti all’introduzione del nuovo regolamento possano aver compromesso seriamente il mercato dei nomi a dominio italiani.

Per quanto attiene alla migrazione verso un sistema di registrazione sincrono, il Registro ricorda che la progettazione richiede interventi su tre livelli: tecnico, regolamentare e contrattuale.

La progettazione tecnica – fondata sul protocollo Epp – è già stata avviata e si concluderà entro la fine dell’anno, così come la formulazione del nuovo contratto tra Registro e “registrar”. Il varo di un nuovo regolamento dovrà invece essere concordato da tutti i soggetti coinvolti (Registro, Commissione Regole, maintainer, il Ministero delle Comunicazioni in qualità di autorità vigilante): il Registro non può pertanto dare tempistiche certe per un processo che non è di sua esclusiva competenza.

Il Registro, inoltre, per sua stessa natura, si interfaccia con tutti i provider e le associazioni che li rappresentano: Ahr, pur dimensionata, è solamente una di queste. L’associazione – che vanta rappresentanti in Commissione Regole ed è quindi coinvolta in tutti i livelli della definizione del nuovo sistema sincrono – dovrebbe essere ben conscia delle difficoltà: certe incaute affermazioni non possono che destare stupore.

Il responsabile del Registro del ccTLD.it
Ing. Enrico Gregori”

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Pubblicato il 10 mag 2007
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