Dossier portali italiani/ 09.10

Dossier portali italiani/ 09.10

di Marco D'Aromando. Dal sito O.P.P.I.O la quarta puntata dell'esplorazione dei portali rivolti ad un pubblico italiano. La volta di IOL e Lycos
di Marco D'Aromando. Dal sito O.P.P.I.O la quarta puntata dell'esplorazione dei portali rivolti ad un pubblico italiano. La volta di IOL e Lycos


O.P.P.I.O. – IOL – Se istituissero il premio per il portale che ha cambiato più padroni negli ultimi anni, questo andrebbe sicuramente ad Italia On Line. Il portale in questione, infatti, nato come iniziativa del gruppo Olivetti, a seguito della scalata di Colaninno a Telecom Italia è passato nelle mani di Mannesmann, società di telecomunicazioni tedesca che aveva acquistato Infostrada. Poi IOL è stato acquisito da ENEL e France Telecom, in vista della fusione di Infostrada con Wind, operazione ancora al vaglio delle istituzioni che tutelano la concorrenza in Italia e in Europa.

Nonostante questo valzer di partecipazioni azionarie, Italia On Line ha vissuto uno sviluppo notevole, sia in termini di contenuti che di clientela, tant’è che oggi è uno dei primi portali italiani per traffico ed utenti registrati. Buona parte del parco clienti di IOL è frutto degli stretti rapporti che il portale vanta con Infostrada; facendo leva sulle strutture commerciali e sulla
comunicazione del primo concorrente di Telecom nella telefonia fissa, Italia On Line ha messo su l’unica community di utenti in grado di reggere il confronto numerico con quella di Tin.it.

La struttura di IOL si fonda su quattro aree: Informazione, gestita da News2000, Shopping, curato da Mall, Ricerca, realizzata da Arianna e Community, a cura di Digiland. Ultimamente a questi soggetti si è aggiunto Softcity, spazio dedicato alla ricerca ed al download di software. Ognuna di queste aree gode di una certa autonomia, ma tutte quante contribuiscono ad apportare contenuti e servizi all’interno del portale. Questo tipo di strategia garantisce allo stesso tempo il giusto grado di specializzazione senza creare quel senso di scollamento che si ha navigando per i portali “vuoti”, cioè quelli che al proprio interno hanno pochi contenuti e rimandano per ogni argomento ad un sito specializzato (es.: Kataweb).

La rilevanza di IOL sul mercato consente al portale di stringere partnership con i nomi più importanti del web italiano. Tra le relazioni importanti troviamo quella con Ligabue, che ha permesso di realizzare una delle prime emittenti radio del web, Radiofreccia, curata completamente dal cantante di Correggio. Di primo pelo anche la sezione Shopping, che ospita nomi del calibro di eDreams, CHL, D-Mail ed altri. Buona la community Digiland, non avrà la tradizione di Tripod o Geocities, ma offre buoni strumenti di lavoro per i propri ospiti. La sezione Finanza si giova della partnership di San Paolo IMI, uno dei primi gruppi bancari italiani, mentre tra i fornitori di news, oltre all’ANSA (presenza imprescindibile in qualsiasi portale), troviamo quotidiani e periodici importanti come La Repubblica, Il Messaggero e L’Espresso.


Nonostante le tante attrattive del sito, Italia On Line non rinuncia inoltre a realizzare speciali piccanti dedicati alle donne più cliccate del web con l’intento evidente di attirare ulteriori visitatori. Fra i servizi più utili e interessanti di IOL spicca Arianna, il motore di ricerca che consente di muoversi nel labirinto della Rete con un occhio attento ai siti italiani. Arianna si giova anche della possibilità di ricercare immagini o Mp3, una funzione molto apprezzata dagli utenti. Anche l’invio di SMS è ben allestito, e permette di inviare lo stesso messaggio a più numeri: unica controindicazione, per inviare i messaggini bisogna essere iscritti a IOL o a Libero.

Lo sviluppo futuro di IOL, a detta del management, punterà sulla verticalizzazione dei contenuti, cioè sull’allestimento di vortal dedicati ad argomenti specifici. Questa scelta dovrebbe favorire sia gli utenti, che troveranno solo quanto li interessa, sia le aziende, che avranno un target più specifico al quale comunicare messaggi pubblicitari oppure offrire prodotti. Pare proprio che il portale di Infostrada abbia sposato la teoria del Boston Consulting Group secondo cui i “portaloni” avranno vita breve sul web, un comportamento decisamente differente rispetto ai propri concorrenti che continuano ad ingrandire i propri siti a dismisura. Lo sviluppo verticale del network targato IOL dovrebbe essere favorito anche dall’attuale struttura “federativa” del portale: sarà sufficiente accentuare l’autonomia di cui già godono le varie aree per raggiungere gli obiettivi formulati.

La fusione Infostrada-Wind avrà degli inevitabili effetti anche su Italia On Line. Il portale, infatti, potrà realizzare interessanti sinergie tra web, telefonia fissa e telefonia mobile, il tutto facendo leva su un bacino d’utenza decisamente esteso. La dotazione di armi a disposizione di IOL per partecipare alla “Guerra dei Portali” è sicuramente di ottimo livello, non garantirà la vittoria, ma di certo consentirà al portale di Infostrada di restare in gioco fino all’ultimo.


LYCOS – Il nome Lycos è l’abbreviazione di Lycosidae, un ragno che cattura le proprie prede rincorrendole e non tessendo la ragnatela. Questo nome è stato probabilmente scelto da Michael “Fuzzy” Mauldin, professore della Carnegie Mellon University e creatore della tecnologia che consente a Lycos di essere uno dei più importanti motori di ricerca del mondo. Il cane della pubblicità è venuto solo dopo, probabilmente ad opera di consulenti di marketing che, giustamente, consideravano l’immagine del ragno poco attraente per gli utenti.

Da semplice motore di ricerca Lycos è divenuto un network di siti di rilevanza internazionale, tanto da suscitare l’attenzione della società spagnola di telecomunicazioni Telefonica. Quest’ultima, ripercorrendo le rotte di Colombo, ha deciso di conquistare l’America, ed ha realizzato la fusione tra Terra Networks, la propria consociata votata all’attività sulla Rete, e Lycos, creando Terra-Lycos, nuovo colosso Internet pronto a confrontarsi con concorrenti del calibro di Yahoo!, AOL, etc.

In Italia Lycos si è affermato soprattutto come motore di ricerca, ma i suoi contenuti si sono successivamente estesi, fino a renderlo un vero e proprio portale. Inoltre, i servizi che non vengono prestati direttamente dal portale, possono essere reperiti all’interno del Lycos Network grazie ai numerosi link presenti nelle pagine web. E ‘ il caso ad esempio del free access, fornito da Comundo, e del web hosting, fruibile aderendo ad una delle comunità più famose del web, cioè Tripod.

I contenuti sul sito vengono reperiti grazie ad una batteria di partner veramente estesa. In genere le collaborazioni vengono strette con soggetti che operano in più paesi, così da riproporre le partnership nelle varie versioni di Lycos in giro per il mondo. Appare evidente il tentativo della versione italiana del portale di reperire contenuti che non siano già presenti presso la concorrenza, tentativo riuscito solo in parte. Infatti, se è vero che alcune collaborazioni conferiscono risorse quasi esclusive, (Data House, ECasa, MyAlert, etc.), altre sono instaurate con soggetti già presenti presso altri portali (Quattroruote, Autoscout24, Direct, Vitaminic, etc.); in questi ultimi casi si guadagna in termini di notorietà del marchio, ma si perde inevitabilmente in originalità.

Le sezioni del portale sono quelle solite, con un’aggiunta molto piccante, una sezione Eros, se non altro ben segnalata e protetta. Ultimamente sul portale è stato concesso uno spazio notevole ai servizi di comunicazione, con la possibilità di effettuare anche la chat vocale. Segnalatissimo lo spazio per i cuori solitari, punto di forza utilizzato da Lycos anche nella comunicazione sui vari media.

Tra chat, shopping e contenuti di vario tipo, il motore di ricerca, punto di partenza del Lycos network, cerca faticosamente di farsi largo. Alle directory viene ancora dedicato lo spazio centrale della home page, ma si ha come l’impressione che le funzionalità di ricerca siano “assediate” dai contenuti, che presidiano il motore da un lato e dall’altro della schermata.

Come altri motori trasformatisi in portali (es.: AltaVista e Excite), anche Lycos si è evoluto verso una creatura a metà tra il motore puro (alla Google, per intenderci), ed il portale, pieno di notizie, intrattenimento, servizi, etc. Giusto? Sbagliato? Il mercato deciderà chi ha avuto ragione. Una cosa però salta gli occhi: guardando al mercato italiano i motori di ricerca che vanno per la maggiore, tra cui anche Lycos, sono in numero molto minore dei portali. Dunque Lycos si sta allontanando da una competizione in cui gareggiava con una decina, o anche meno, di concorrenti, per buttarsi in un settore in cui deve vedersela (solo in Italia) con un numero almeno doppio di avversari. Inoltre, se nel campo della ricerca Lycos vanta l’esperienza e la tradizione di chi si è formato in questo settore, in quello editoriale non ha certo i mezzi di altri gruppi italiani e
stranieri.

L’ingresso di Terra Networks in Lycos porterà, a detta del management, ad investimenti elevati soprattutto nei paesi di lingua spagnola, come ad esempio l’America Latina, rendendo il Lycos network ancora più globale di quanto già oggi non sia. In genere, più elevato è il numero di paesi in cui si opera, più difficile è garantire la giusta localizzazione dei contenuti. Servono mezzi finanziari notevoli ed un’organizzazione d’azienda che dia autonomia senza perdere coerenza. Obiettivi certamente ambiziosi, vedremo in futuro anche quanto realistici.

Marco D’Aromando

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Pubblicato il 17 feb 2001
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