Ebooks/ Random.027 - Doppia discriminazione?

Ebooks/ Random.027 - Doppia discriminazione?

Chiudono i siti pedofili, i siti dell'odio e quelli che spiegano come ricevere abusivamente i segnali delle pay-tv. Tutti i notiziari si riempiono di articoli e commenti a proposito ed a sproposito. E la censura su alcuni ebook di troppo?
Chiudono i siti pedofili, i siti dell'odio e quelli che spiegano come ricevere abusivamente i segnali delle pay-tv. Tutti i notiziari si riempiono di articoli e commenti a proposito ed a sproposito. E la censura su alcuni ebook di troppo?


Web – Il senso comune dice che Internet può essere un utile strumento per colmare la distanza che separa le persone, un modo per consentire anche a chi ha dei problemi fisici di condurre una vita simile a quella “normale”. E qui si potrebbe iniziare a segnalare impegni politici ed iniziative meritorie per far sì che la “quarta rivoluzione” estenda i suoi innegabili benefici anche alle categorie di persone che ne trarrebbero sicuro giovamento.

Ma sarebbe un discorso che muove da una concezione giustamente e coerentemente rifiutata da molti di coloro che vengono ritenuti svantaggiati: la carità pelosa ed il pietismo lacrimevole che ci ricordano le novelle dell’ottocento. No, qui si tratta di fare in modo che tutte le persone abbiano gli stessi diritti, piuttosto che “gentili concessioni” fatte con la lacrima che spunta tra le ciglia.

Il fatto è noto: gli avvocati di alcune case editrici italiane hanno chiesto ed ottenuto la cancellazione, dal server dell’ Istituto Cavazza e da quello della Fondazione “Enzo Galiano” , di file di testo (contenenti opere soggette a copyright) messi a disposizione di persone non vedenti.

Tra gli editori che hanno imposto la cessazione di un servizio di utilità sociale c’è la Mondadori che nel suo “Archivio di Mondadori Libri On Line” pubblica generosamente numerosi estratti dai “suoi” libri sia di autori “vecchi” che “nuovi”. La Longanesi che ha da poco iniziato a produrre “e-books”, anche se il link che hanno in Home qualche giorno fa non funzionava…, e le altre case del gruppo, Salani, Corbaccio, Guanda e Ponte alle Grazie hanno tutte (con i lori siti fotocopia) in programma di far uscire versioni elettroniche dei libri che hanno in catalogo.

La richiesta fatta dai legali degli editori è ineccepibile, dal punto di vista della nuova legge sul diritto d’autore, solo che il suo principale effetto è quello di sancire una ennesima discriminazione a sfavore di una parte della popolazione.

Tra le norme sul diritto d’autore c’è quella che prevede si possano fotocopiare, da una qualsiasi pubblicazione, non più del 15% delle pagine (pubblicità esclusa), il che significa che se una persona entra in una copisteria e si fa fare – senza problemi – le sue copie, lo stesso possono fare altri sei amici e così, quindici per cento alla volta, il piccolo gruppo avrà fotocopiato “legalmente” un intero libro.

E difficilmente ci saranno abbastanza controllori della SIAE o della Finanza per impedire che un fatto del genere accada.

Oppure, anche più velocemente e semplicemente, una persona può recarsi in una qualsiasi biblioteca pubblica dove sia attivo il prestito e, dopo aver pagato una piccola cauzione annuale, portarsi a casa un libro (anche appena uscito) e leggerselo, fotografarlo, scansionarlo ed archiviarselo su CD o ricopiarlo a mano su un quaderno senza spendere una lira.

La persona sta esercitando un suo diritto, ma questo è un diritto che discrimina altre persone alle quali queste cose sono precluse, non da una legge, ma da impedimenti fisici che li intrappolano in un mondo senza luce. Questi quindi sono doppiamente discriminati.

Le ultime notizie raccolte in Rete dicono che, forse, la Mondadori proporrà ai siti di cui abbiamo scritto all’inizio un accordo che permetta loro di continuare nella loro lodevole iniziativa, salvaguardando nel contempo le norme sul copyright. Non sappiamo ancora se e in che termini avverrà questa mediazione ma temiamo che sarà presentata come una ennesima elemosina fatta ad una categoria di persone che non hanno la possibilità di far valere i propri diritti come tutti gli altri.

Chiudono i siti pedofili, i siti che incitano all’odio razziale e quelli che spiegano come ricevere abusivamente i segnali delle pay-tv e tutti i notiziari si riempiono di articoli e commenti a proposito ed a sproposito.

Qualcuno si è chiesto perchè questa storia è passata praticamente quasi sotto silenzio?

Giuseppe

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Pubblicato il
25 nov 2000
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