End Software Patents: abolite quei brevetti

End Software Patents: abolite quei brevetti

Riparte la mobilitazione per abbattere la normativa sui brevetti negli USA, quella che molti vorrebbero introdurre anche in Europa. Il software - dicono i promotori - non dev'essere brevettato
Riparte la mobilitazione per abbattere la normativa sui brevetti negli USA, quella che molti vorrebbero introdurre anche in Europa. Il software - dicono i promotori - non dev'essere brevettato

I nemici del software blindato e impermeabile ai tentativi di studio o riutilizzo hanno un nuovo centro di comando&controllo : End Software Patents (ESP), già annunciato alcuni mesi fa, apre i battenti sul web e promette tempesta sui brevetti software. La piattaforma è stata pensata come il cuore di una iniziativa tesa a diffondere il mantra dei vantaggi di una economia priva delle restrizioni e dei problemi attualmente causati dai brevetti sul codice di programmi registrati all’ USPTO .

Dietro ESP si muovo personaggi ben noti del mondo open source e del free software , personalità come il patron di Free Software Foundation Richard Stallman e il presidente di Software Freedom Law Center Eben Moglen. Proprio FSF rappresenta la principale finanziatrice dell’iniziativa, con 250mila dollari già stanziati e la ferma intenzione di continuare finché l’obiettivo principale, cioè l’abolizione dei brevetti, non verrà raggiunto. Alla guida dell’iniziativa vi è Ben Klemens, fermo sostenitore di un mondo senza brevetti software e autore del libro Math You Can t Use: Patents, Copyright, and Software .

“L’innovazione nel software arriva senza l’intervento del governo – si legge sulla homepage di ESP – Virtualmente tutte le tecnologie usate ora sono state sviluppate prima che il software fosse visto come un qualcosa di brevettabile. Il Web, le email, il word processor o il foglio di calcolo, l’instant messaging o persino caratteristiche più tecniche come la codifica psicoacustica e la compressione Huffman dello standard MP3 – tutto questo è stato originariamente sviluppato da programmatori appassionati, molti dei quali hanno dato vita a business di successo intorno a tali software, e nessuno ha mai chiesto che il governo ci imbastisse un monopolio”.

ESP è una vera e propria azione di lobby anti-brevetti , che con il supporto di studi quali quello sullo Stato dei brevetti software a cadenza annuale intende dimostrare le disastrose conseguenze che ha portato nell’hi-tech la brevettabilità del codice di programma negli anni ’90. ESP vuole attirare il supporto di accademici, esperti legali, dirigenti d’azienda e tutte le personalità interessate, il tutto per corroborare la propria visione di un mercato del software privo delle attuali restrizioni e cause legali infinite dovute ai brevetti.

“I brevetti danno alle grandi corporation una sorta di dominio sull’intero settore del software” ha dichiarato Richard Stallman esponendo il supporto di FSF all’iniziativa. “Per tutti gli altri sviluppatori di software, e per gli utenti, i brevetti sono pericolosi. Dobbiamo eliminarli” continua Stallman. Dello stesso parere è Eben Moglen, che definisce i brevetti software “una grossa seccatura” e una minaccia sul lungo termine.

ESP si fa poi promotrice di ulteriori nuovi studi circa il pericoloso allargamento della brevettabilità del codice , una pratica divenuta sempre più diffusa e accettata “senza studi specifici sui potenziali effetti positivi o dannosi”. A tal proposito è stato imbastito un contest che si concluderà questa estate, il cui vincitore riceverà in premio 10mila dollari “per il miglior lavoro sugli effetti della brevettabilità del software e dei modelli di business secondo la legge USA”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 mar 2008
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