ENEA a Portici inaugura CRESCO

ENEA a Portici inaugura CRESCO

Tra i sistemi informatici più potenti del mondo, CRESCO è costato 9 milioni di euro e consentirà alla Scienza e all'Industria, dice ENEA, di fare passi avanti fondamentali nella biotecnologia, nei sistemi complessi e nell'analisi climatica
Tra i sistemi informatici più potenti del mondo, CRESCO è costato 9 milioni di euro e consentirà alla Scienza e all'Industria, dice ENEA, di fare passi avanti fondamentali nella biotecnologia, nei sistemi complessi e nell'analisi climatica

Non ha eguali nell’Italia meridionale, è un monster di calcolo che si piazza tra i più potenti d’Italia e del Mondo, è un gioiellone tecnologico inaugurato ieri dall’ ENEA a Portici. Si chiama CRESCO (Centro Computazionale di Ricerca sui Sistemi Complessi) e, secondo l’Ente, potrà fare la differenza su fronti essenziali come “applicazioni energetiche (combustione, fluidodinamica), codici nucleari e della fusione, modelli climatologici ed ambientali, struttura della materia, modellistica per reti ed infrastrutture critiche, remotizzazione di grandi strumenti, bioinformatica”.

i centri ENEA in Italia CRESCO dunque come nuovo pilastro della Scienza made in Italy, un affare da 25 Teraflops che è connesso mani e fibra con i due istituti ENEA di Brindisi e Trisaia, dove si eseguono i compiti di archiviazione e visualizzazione 3D. CRESCO non è un progetto nuovo, è un centro di calcolo su cui si lavora da due anni. La sua potenza, spiega Silvio Migliori, ingegnere nucleare del Dipartimento Fisica e Tecnologia dei materiali e responsabile dell’Area ICT dell’Enea, è seconda in Italia solo a quella disponibile al CINECA .

“Si tratta – racconta l’ENEA – di un sistema ad alte prestazioni costituito da oltre 2.700 Core di ultima generazione che, sulla base delle misurazioni effettuate in fabbrica prima dell’installazione in sito, si è piazzato al 180esimo posto nell’ultima edizione della lista TOP500 Supercomputer Sites “. Si tratta di una lista che i lettori di Punto Informatico conoscono bene , una classifica nella quale, sottolinea ENEA, “la distribuzione geografica dei siti presenti vede l’Europa conquistare solo un 30% di presenze (il 58% dei siti sono collocati negli Stati Uniti ed il 12% si trovano in Asia, principalmente in Giappone)”. La presenza dell’Italia nella classifica è considerata “marginale” perché pari all’1,2% del totale. Le uniche altre realtà italiane presenti in lista, oltre ad ENEA, sono la già citata CINECA e ENEL.

Ma, al di là delle doti potenziali del giovane sistemone, le sue capacità saranno utilizzate anche in chiave industriale e, più spesso, coniugando le necessità della ricerca con gli sbocchi commerciali. CRESCO viene già utilizzato, chiarisce Migliori, “per le simulazioni del vettore spaziale VEGA. Mentre sul fronte delle terapie per il cancro, il Centro di Supercalcolo consente di lavorare al meglio sulla modellistica delle molecole, sugli agglomerati di molecole”. Si può quindi simulare il comportamento dei farmaci all’interno delle molecole per verificarne la possibile efficacia. Si tratta anche di utilizzare modelli computazionali che consentano di ridurre tempi (e quindi costi) delle normali sperimentazioni.

Non si parla di bruscolini, ma di un progetto da 9 milioni di euro finanziato dal MIUR ma partecipato da 18 diverse entità accademiche, scientifiche e industriali. Alle risorse di CRESCO potranno attingere partner pubblici e privati .

il cosone Gli effetti per molti settori saranno rilevanti. Si potranno ridurre i tempi di elaborazione dei modelli climatici , nell’ordine delle decine di volte. Allo stesso modo si potranno ridurre enormemente i risultati delle simulazioni dei disastri naturali , un elemento decisivo per offrire rapidità di risposta in caso di calamità naturali. Migliori, considerato uno degli artefici del progettone, ritiene che non si tratti solo di maggiore velocità ma anche di maggiore efficienza : l’adozione cioè di modelli di ricerca “più sofisticati” consente di raggiungere anche un più alto grado di affidabilità.

In particolare, il lavoro di CRESCO sarà focalizzato su tre settori: biotecnologie, bioinformatica e struttura della materia, infrastrutture critiche e infine computer science .

Sulle biotecnologie il focus sarà “lo studio di oggetti biologici dal punto di vista sistemico e lo studio di sistemi naturali (comunità animali e sociali) secondo il paradigma dei sistemi complessi”: in altre parole si tenterà di attivare nuovi filoni di indagine computazionale sulle biotecnologie , destinate ad imporsi sempre più non solo nella ricerca ma anche e soprattutto nei comparti industriali.

Si lavorerà sui sistemi tecnologici complessi e sulle loro interazioni, puntando alla realizzazione di nuovi strumenti per il modelling, la simulazione e il controllo. “Recenti eventi relativi a disfunzioni e malfunzionamenti di reti ed infrastrutture tecnologiche (energia, trasporti, comunicazioni etc) – sostiene ENEA – hanno dimostrato la loro criticità e vulnerabilità sul nostro sistema sociale e industriale a causa della loro stretta interdipendenza, causando interruzioni di servizi a catena”. Si punterà anche a realizzare nuove soluzioni per le architetture dei sistemi di calcolo e di GRID computing .

Cresco logo

“Con CRESCO – chiosa Maurizio Urbani , direttore generale di ENEA – nasce nel Mezzogiorno d’Italia una rete a cui potranno far capo i diversi poli di ricerca scientifica e tecnologica del nostro Paese. Questo contribuirà a rendere la ricerca e l’industria nazionale in grado di competere in ambito europeo in settori vitali e di grande futuro come lo spazio, la modellistica climatica, la simulazione di reti tecnologiche complesse, la bioinformatica, il nucleare, i nuovi materiali”.

Il sito ufficiale di CRESCO è a questo indirizzo .

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Pubblicato il
7 mag 2008
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