Facebook denunciata con Nasdaq

Facebook denunciata con Nasdaq

L'accusa è quella di previsioni finanziarie ingannevoli per la prima e di responsabilità nei problemi tecnici che hanno accompagnato l'IPO per la seconda
L'accusa è quella di previsioni finanziarie ingannevoli per la prima e di responsabilità nei problemi tecnici che hanno accompagnato l'IPO per la seconda

Facebook è stata denunciata dagli azionisti per la comunicazione che ha accompagnato la sua IPO: avrebbe, insieme alle banche che hanno organizzato l’operazione, divulgato “previsioni finanziarie ingannevoli”.

Il prezzo delle azioni del suo titolo attualmente gravita intorno ai 31 dollari, un bel passo indietro rispetto ai 38 dollari dell’ esordio .
Per questo gli investitori stanno guardando con preoccupazione all’andamento del titolo e alcuni hanno deciso di denunciare i responsabili del lancio sul mercato pubblico del social network, Mark Zuckerberg e i suoi consiglieri per l’operazione tra cui Morgan Stanley, colpevoli a loro avviso di aver gonfiato le aspettative .

La causa cerca lo status di class action: ad occuparsene è lo studio legale che ha già ottenuto in passato danni pari a 7 miliardi di dollari da Enron.

Nel frattempo già le autorità del Massachusetts hanno chiesto , in particolare proprio a Morgan Stanley, dettagli su quanto da essa comunicato ai propri investitori di punta circa le effettive prospettive di crescita del social network: secondo l’accusa a questi avrebbe passato informazioni diverse da quelle trapelate agli altri che li avrebbero spinti a desistere dall’acquistare le azioni del social network. E interessati ad aprire un’indagine sulla vicenda potrebbero essere a questo punto anche le autorità federali come SEC e FINRA.
Fra i beneficiari delle informazioni alcune indiscrezioni individuano le società di investimento Fidelity Investments e Capital Research & Management .

Morgan Stanley non ha per il momento commentato le notizie, mentre da Facebook sembrano arrivare nuove informazioni circa presunte responsabilità: al momento il dito è puntato contro il CFO David Ebersman, cui si contesta la decisione presa nelle ultime 24 ore pre-IPO di aumentare la quantità di azioni offerte.

Da parte sua Mark Zuckerberg resta uno dei principali beneficiari dell’operazione e si calcola abbia guadagnato 1,1 miliardi di dollari, riuscendo a ottenere per le sue azioni 37,58 dollari.

Zuckerberg e i suoi consulenti non sono d’altronde i primi ad essere stati denunciati: un investitore ha già agito contro Nasdaq, reo a suo parere di aver ostacolato il regolare svolgimento delle trattative con una serie di problemi tecnici che hanno creato incertezza rispetto alle operazioni compiute.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
24 mag 2012
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