Falcon 9 si prenota un posto dopo lo Shuttle

Falcon 9 si prenota un posto dopo lo Shuttle

Il vettore creato da SpaceX arriva in orbita. Risultato positivo con tanto di falsa partenza. E molte speranze per il futuro dell'esplorazione spaziale in mano ai privati
Il vettore creato da SpaceX arriva in orbita. Risultato positivo con tanto di falsa partenza. E molte speranze per il futuro dell'esplorazione spaziale in mano ai privati

In quello che è già stato definito come un appuntamento storico , il razzo-vettore Falcon 9 di fabbricazione privata è decollato con successo da Cape Canaveral alle 14:45 di venerdì scorso (ora locale). SpaceX , la società sviluppatrice finanziata dal fondatore di PayPal Elon Musk, dice di essere molto soddisfatta dei risultati e di sentirsi già pronta per trasportare strumentazioni e astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale dall’inizio del prossimo anno.

“Tutto è sembrato filare molto liscio”, ha commentato Robyn Ringuette di SpaceX, a margine della sua radiocronaca del lancio trasmessa in streaming su Internet. Venerdì è dunque stato “un buon giorno per SpaceX”, ha continuato Linguette, e grazie al riuscito primo test di volo di Falcon 9 la sua società ha contribuito a far progredire “l’espansione della presenza umana nello spazio”.

Obiettivo del primo lancio di Falcon 9 era confermare l’affidabilità del razzo-vettore (un mastodonte di 48 metri ripieno di ossigeno liquido e cherosene) in un orbita posizionata a 250 chilometri dal suolo. Il volo è durato 9 minuti e 38 secondi , con qualche piccolo problema a terra che ha ritardato il lancio per due volte consecutive. Sulla punta di Falcon 9 era stato inoltre installato un modello della capsula Dragon che andrà a completare il vettore in un test di lancio successivo.

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Proprio quest’ultimo test – previsto entro la fine dell’anno 2010 – servirà a stabilire la validità della soluzione Falcon 9+Dragon come sostituto dell’accoppiata Atlas V+Shuttle, con lo storico progetto di navette spaziali e missioni STS in via di terminazione e il disperato bisogno di NASA di un “passaggio” verso la ISS per il trasporto di rifornimenti, strumentazione e astronauti.

Qualora il secondo test andasse a buon fine, NASA darebbe ufficialmente il via all’era del trasporto spaziale appaltato al settore privato come previsto dal programma Commercial Orbital Transportation Services (COTS). L’idea è quella di affidarsi a SpaceX per risparmiare sui costi , innescando contemporaneamente una scintilla positiva di investimenti e contratti per la nascente industria aerospaziale commerciale degli Stati Uniti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 giu 2010
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