Flat, altri 1.100 bannati in Gran Bretagna

Flat, altri 1.100 bannati in Gran Bretagna

La storia si ripete: con una lettera un provider inglese avverte un migliaio di utenti che il loro uso della flat-rate è abusivo e che entro tre giorni per loro il servizio sarà sospeso. Proteste
La storia si ripete: con una lettera un provider inglese avverte un migliaio di utenti che il loro uso della flat-rate è abusivo e che entro tre giorni per loro il servizio sarà sospeso. Proteste


Londra – Tra incomprensioni e disservizi prosegue la guerra della flat-rate, in Gran Bretagna come in Italia. L’ultima novità arriva dal provider britannico PlusNet , che ha deciso di disfarsi di 1.100 dei propri utenti che, a suo parere, usano troppo le risorse di connessione fornite con contratto di flat-rate.

Si tratta di una “mossa” che ben si inquadra in simili operazioni condotte da altri provider ma che per le sue dimensioni non ha precedenti.

Agli utenti interessati, nelle scorse ore è arrivata una lettera di PlusNet nella quale si afferma: “Ormai ci è chiaro che l’uso che fai del tuo account PlusNet non è adatto alle tue necessità. Il modo in cui usi il servizio è un abuso perché questo prodotto è pensato per offrire un ragionevole accesso senza contare il minuto, ma non era studiato come accesso illimitato ad Internet”. La lettera del provider prosegue affermando: “Riteniamo l’uso del servizio inappropriato e dunque non ti forniremo più accesso ad Internet a queste condizioni. A breve il tuo account sarà terminato”.

Sono in molti gli utenti, tra quelli buttati fuori, che protestano. Alcuni sostengono di essere stati bannati addirittura tre ore dopo aver ricevuto la lettera.

Stando all’azienda, il mese scorso i 1.100 erano stati avvertiti dal provider che se avessero lasciate aperte le connessioni 24 ore su 24, se avessero superato i limiti di traffico o se avessero utilizzato l’accesso per finalità business allora sarebbero stati “bannati”. Un rappresentante dell’azienda ha spiegato: “Abbiamo agito nella massima ragionevolezza. Se sono stati fatti degli errori, ce ne occuperemo”.


La settimana scorsa un altro provider britannico, Totalise, ha scelto di togliere il proprio servizio a 900 utenti, sull’onda di quelli che ha definito “abusi”, ovvero un utilizzo continuo della flat-rate, intesa come pagamento di un canone mensile in cambio di accesso ad Internet “unmetered”, ovvero senza conteggio della connessione minuto per minuto.

Anche in quel caso sono molti gli utenti che hanno protestato, proprio come sta accadendo in Italia. Anche da noi, infatti, alcuni fornitori di flat-rate stanno cercando sistemi per indurre i propri utenti a non scambiare l’accesso flat con un accesso senza limiti.

La più previdente in questo senso sembra essere stata British Telecom. Da poco ha introdotto una flat-rate a buon prezzo con una particolarità: la disconnessione forzata dopo due ore di connessione. Agli utenti è naturalmente concesso di ricollegarsi, ma con la disconnessione BT garantisce “un ricambio” tra coloro che sfruttano i modem, le linee e la banda messi a disposizione per il servizio.

Sempre in Gran Bretagna, lo scorso ottobre il Free Internet Group aveva diffidato molti propri utenti per l’uso che facevano della flat, avvertendo che contravvenire al contratto avrebbe provocato senz’altro la chiusura del servizio e, nel caso la flat venisse utilizzata per scopi professionali, persino una causa legale.

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Pubblicato il 2 feb 2001
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