Freenet: quanto costa farne a meno?

Freenet: quanto costa farne a meno?

Dai servizi di accesso senza canone non è difficile andarsene. Ma a rovinare tutto c'è Clubnet e la sua burocrazia. Jumpy è un mito per noi giovani
Dai servizi di accesso senza canone non è difficile andarsene. Ma a rovinare tutto c'è Clubnet e la sua burocrazia. Jumpy è un mito per noi giovani


Roma – Ma che bello l’accesso senza canone ad internet, quello che ti iscrivi e vai, quello che ti propongono come gratuito ma che ti costa dobloni in bolletta. Sia come sia le freenet funzionano spesso dignitosamente e dai servizi gratuiti non è d’altro canto lecito aspettarsi la Luna.

Eppure ce n’è uno, ClubNET di Telecom Italia Net, che fa di tutto per distinguersi. Non per i servizi, si badi bene, o per le “opportunità”, che sono quelle di tutti gli altri, ma per la burocrazia. Il servizio di accesso freenet messo su da Telecom Italia, infatti, non solo ti fa vedere il contratto soltanto dopo averti fatto inviare tutti i tuoi dati ma ti impedisce di rescinderlo con le modalità con cui l’avevi attivato. Per partire, infatti, basta una serie di noiosi clic, per lasciare, invece, serve una raccomandata con ricevuta di ritorno (6mila lire circa più fila alla Posta). Pare folle, e lo è, ma è proprio così.

Per la precisione ecco il dettaglio del contratto TIN dove si parla del recesso: “Ai sensi del D.Lgs 185/99, applicabile ai contratti conclusi a distanza, il cliente ha diritto di recedere dal presente contratto, senza alcuna penalità, entro 10 giorni lavorativi decorrenti dal giorno della conclusione del contratto stesso mediante l’invio di comunicazione scritta all’indirizzo di seguito riportato (la comunicazione scritta dovrà essere effettuata a mezzo raccomandata a.r. o tramite telegramma, telex o facsimile a patto che venga confermata entro 48 ore da raccomandata a.r.)”.

La follia è evidente se poi si guarda agli altri servizi freenet. SuperEva di Dada chiede una semplice email, Tiscalinet si accontenta di un’email “entro 30 giorni” (?), mentre Libero ha predisposto un form online da riempire per far dimenticare di sé il servizio Infostrada.

Il mito si raggiunge con il neonato Jumpy, che semplicemente non prevede nel suo contratto la possibilità di recesso. Per la precisione: “Durata del contratto e recesso: Il presente accordo decorre dalla data della prima connessione del Cliente al Servizio Jumpy e avrà durata illimitata. Qualora il Cliente non utilizzi il Servizio per un periodo ininterrotto di 4 mesi, Europortal potrà a sua discrezione disattivare lo stesso”.

La domanda è legittima e la risposta è chiarissima: sì, Jumpy è ingenuo, invece ClubNet lo fa apposta.

Paolo De Andreis

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Pubblicato il
3 dic 1999
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