Game of Thrones, croce e delizia dei pirati

Game of Thrones, croce e delizia dei pirati

George R.R. Martin spiega l'aumento vertiginoso nelle condivisioni illecite della serie televisiva prodotta da HBO. Tutta questione di distribuzione e accordi commerciali che penalizzano i fan
George R.R. Martin spiega l'aumento vertiginoso nelle condivisioni illecite della serie televisiva prodotta da HBO. Tutta questione di distribuzione e accordi commerciali che penalizzano i fan

In attesa della terza stagione dell’amatissimo serial televisivo Il Trono di Spade ( Game of Thrones ), lo scrittore statunitense George R.R. Martin – dal suo ciclo fantasy Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è stato appunto ricavato il popolare show trasmesso da HBO – ha rilasciato una lunga intervista in seguito alle indiscrezioni sulla sua possibile apparizione ( cameo ) in una delle nuove puntate della serie.

Dall’effetto dei nuovi social media ai videogame ispirati al ciclo fantasy, Martin ha toccato le più varie tematiche nel rapporto tra scrittura e tecnologia. In particolare, lo scrittore statunitense si è soffermato sul problema pirateria, dal momento che le puntate di Game of Thrones hanno stabilito nuovi record nella condivisione non autorizzata sulle reti P2P .

“Siamo lo show più piratato del mondo – ha esordito Martin – In maniera curiosa è un complimento, anche se è uno di quei complimenti di cui potremmo fare a meno”. L’autore del New Jersey ha dunque sottolineato come lo spettacolo di HBO venga scaricato in massa dagli utenti in Australia, dove i cicli di puntate vengono trasmessi sei mesi dopo la prima messa in onda negli States .

Come indirettamente sottolineato da Martin, il problema resta quello legato alle finestre distributive su quello che a tutti gli effetti risulta oggi un “mercato globale”. “La gente è semplicemente ansiosa di vederlo”, ha spiegato lo scrittore statunitense. Per questo, il forte ritardo nella messa in onda dello show agli antipodi porterebbe all’aumento vertiginoso nelle condivisioni illecite tra i fan più accaniti.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
25 mar 2013
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