Gli Oscar degli sceneggiatori di videogiochi

Gli Oscar degli sceneggiatori di videogiochi

Mai più sconosciuti i geniacci che scrivono i testi dei migliori videogame in circolazione. Sono loro, spesso, a fare la differenza
Mai più sconosciuti i geniacci che scrivono i testi dei migliori videogame in circolazione. Sono loro, spesso, a fare la differenza

Sarà anche in sciopero a tempo indeterminato , la famigerata gilda degli autori televisivi e cinematografici che alimenta i sogni e – soprattutto – i business dell’industria multimediale americana, ma ciò non ha impedito alla Writers Guild of America di annunciare l’iscrizione di soggettisti e sceneggiatori di videogame nell’albo d’oro di una premiazione a tema . Un’occasione forse per dare volto e un giusto riconoscimento a quei personaggi semi-sconosciuti il cui lavoro rimane quasi sempre avvolto nell’indifferenza dei videogiocatori.

dal capolavoro di Ron Gilbert Se infatti basta evocare i nomi di famosi designer come Jordan Mechner (Prince of Persia), Peter Molyneux (Populous, Black & White, Theme Park), Will Wright (SimCity, Spore) e Ron Gilbert (Monkey Island) per avere un’idea piuttosto definita del grande lavoro dietro i suddetti titoli, scrivere sceneggiature, dialoghi e storie per i videogame rimane ad oggi un’occupazione che non garantisce particolare fama o note di merito.

Ma dal prossimo 9 febbraio la situazione dovrebbe cambiare in maniera radicale, visto che WGA East – una delle due organizzazioni di autori statunitensi definite collettivamente come “WGA” – annuncerà per quella data il vincitore della categoria “miglior autore di videogame”. A causa dello sciopero in corso quest’anno non ci saranno show a fare da corollario ai premi, nondimeno il riconoscimento dell’importanza della scrittura in ambito videoludico è un fatto degno di attenzione.

L’autore vincitore verrà scelto tra cinque diverse nomination: Crash of the Titans , scritto da Christopher Mitchell per Sierra Entertainment; Dead Head Fred , scritto da Dave Ellis e Adam Cogan per il produttore D3; The Simpsons Game , su cui hanno lavorato Matt Selman, Tim Long, Matt Warburton, e Jeff Poliquin per Electronic Arts; The Witcher , scritto da Artur Ganszyniec, Sebastian Stepien e altri; World in Conflict , scritto da Christofer Emgard assieme ai consulenti Larry Bond ed Ed Zuckerman.

una scena di guerra Una lista che ben poco combacia con i blockbuster videoludici che più hanno venduto nel 2007, e che va dunque interpretata come frutto di un lavoro di ricerca specifica da parte di WGA. L’unico dubbio rimane sul perché il sindacato abbia atteso tanto tempo per istituire un premio specifico per gli autori di videogame: “Sono loro ad essere in ritardo con i giochi, per così dire, o la scrittura di videogame solo da poco è diventata abbastanza buona per meritarsi una menzione?” scrive tra gli altri Wonderland .

Chi invece non ha avuto dubbi è stata la Advertising Standards Authority inglese , che non ci ha pensato su due volte prima di mettere al bando lo spot televisivo di Stranglehold , il gioco d’azione presentato dal regista John Woo che fa della violenza una delle sue componenti principali. Mentre dunque negli States cominciano a giudicare i videogame con un metodo diverso dal classico approccio didascalico e bacchettone, nel Regno Unito continuano a considerare i killer-game come un potenziale amplificatore di istinti omicidi .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 gen 2008
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