Gli tsunami sono sotto controllo

Gli tsunami sono sotto controllo

Così spera l'UNESCO che ha annunciato l'attivazione di una importante rete di rilevazione. Il breve preavviso che garantirebbe in caso di tsunami potrebbe salvare migliaia di vite
Così spera l'UNESCO che ha annunciato l'attivazione di una importante rete di rilevazione. Il breve preavviso che garantirebbe in caso di tsunami potrebbe salvare migliaia di vite

Monitorare gli oceani per impedire che tsunami disastrosi, come quello che si è abbattuto sulle coste dell’Oceano Indiano nel dicembre 2004, si ripetano senza che vi sia per le popolazioni interessate almeno un minimo di preavviso. Dispositivi di sicurezza e centri di controllo sono stati resi operativi nell’area colpita allora e altri sistemi sono stati posizionati nelle profondità oceaniche.

È l’ UNESCO ad annunciarlo alla stampa per voce del direttore generale Koïchiro Matsuura: “Come previsto, il dispositivo denominato Indian Ocean Tsunami Warning System è attivo e funzionante”.

Diciotto mesi dopo il tragico evento costato la vita a migliaia di persone, prosegue Matsuura, “nell’intera zona dell’Oceano Indiano è attivo un sistema d’avvertimento capace di monitorare in tempo reale il verificarsi di tsunami. I centri di controllo previsti stanno lavorando costantemente per garantire un preavviso di allerta in ogni momento”.

La rete sismografica è stata potenziata e migliorata con l’installazione di venticinque nuove stazioni di rilevamento, costantemente collegate ai centri di analisi. Il tutto è condito da tre DART (Deep-ocean Assessment and Reporting of Tsunamis), ossia network di sensori posizionati sul fondo del mare e collegati con boe superficiali in modo da trasmettere le rilevazioni via satellite in tempo reale.

Di interesse il fatto che il progetto goda anche dell’appoggio della Commissione per la messa al bando dei test nucleari ( CTBTO ) che sta già collaborando fornendo dati provenienti dalle proprie stazioni sismografiche.

L’insieme di questo apparato in realtà costituisce un tassello di un progetto molto più ampio, poiché tali sistemi protettivi e di allerta vengono gradualmente installati nell’Atlantico, nel Mediterraneo, nei mari caraibici, nel Pacifico del Sud e nel Mare cinese del sud. Non sarà la soluzione definitiva né l’ostacolo su cui si infrangeranno le temibili onde, ma di certo la possibilità di fornire un preavviso potrà, secondo gli esperti, salvare un maggior numero di vite umane.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
11 lug 2006
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