Google: l'unione fa la privacy

Google: l'unione fa la privacy

BigG ed EFF corrono in soccorso di Yahoo!, pressato affinché consegni alcune email. Per curiosare nella corrispondenza dei cittadini ci vuole un mandato: altrimenti, povera Costituzione
BigG ed EFF corrono in soccorso di Yahoo!, pressato affinché consegni alcune email. Per curiosare nella corrispondenza dei cittadini ci vuole un mandato: altrimenti, povera Costituzione

Un’alleanza, tra Google ed Electronic Frontier Foundation (EFF) insieme ad una serie di organizzazioni statunitensi a tutela della privacy e dei diritti online come il Center for Democracy and Technology . Obiettivo primario, offrire tutto il sostegno possibile verso Yahoo! , coinvolta in una delicata battaglia contro le autorità del Department of Justice (DoJ) a stelle e strisce.

Agli inizi dello scorso dicembre , un giudice del Colorado aveva ordinato all’azienda di Sunnyvale di consegnare nelle mani dell’accusa alcuni record di suo possesso, tra cui il contenuto di una serie di messaggi di posta elettronica. Yahoo! aveva quindi rilasciato alcune delle informazioni richieste, ma non le email, che si trovavano nei suoi database da meno di 180 giorni .

Secondo i dettami dello Stored Communications Act del 1986, per ottenere il rilascio di materiale archiviato a mezzo elettronico serve un preciso mandato da parte del giudice. Questo per contenuti presenti nei database da meno di sei mesi. Ma il tribunale del Colorado aveva stabilito che le email di Yahoo! non rientrassero in tale ambito, in quanto aperte e lette , non più categorizzabili come electronic storage.

Ma Yahoo! aveva contestato questa posizione, lottando per difendere le previsioni della stessa Costituzione a stelle e strisce. “Il Quarto Emendamento protegge queste email archiviate così come tutela i nostri documenti privati – ha commentato il legale di EFF Kevin Bankston – Noi tutti abbiamo ragionevoli aspettative sulla privacy dei nostri account e il nostro governo dovrebbe avere e mostrare un mandato prima di mettere a soqquadro le nostre comunicazioni private”.

“Questo caso riguarda certamente la protezione del diritto alla privacy di tutti gli utenti di Internet – ha specificato un portavoce di Google, riferendosi ad una controversia i cui dettagli sono rimasti sotto silenzio per volontà delle stesse autorità – Le email archiviate nella nuvola dovrebbero avere lo stesso livello di protezione delle informazioni che ognuno di noi tiene dentro casa”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 16 apr 2010
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