Google, tra realtà virtuale e videogame

Google, tra realtà virtuale e videogame

Nuova acquisizione per Google che si porta a casa Owlchemy Labs, azienda specializzata in realtà virtuale e videogiochi. La sfida ai concorrenti non è più solo sul visore hardware, ma anche sul software
Nuova acquisizione per Google che si porta a casa Owlchemy Labs, azienda specializzata in realtà virtuale e videogiochi. La sfida ai concorrenti non è più solo sul visore hardware, ma anche sul software

Google ha acquisito la statunitense Owlchemy Labs , specializzata in realtà virtuale. Si tratta di un’azienda nota per essere alle spalle dei videogame Job Simulator e Rick and Morty: Virtual Rick-Ality apprezzati dagli utenti per l’esperienza di realtà virtuale responsiva, naturale e intuitiva che sono in grado di offrire.

“Assieme a loro stiamo creando giochi immersivi e sviluppando nuovi modelli di interazione su diverse piattaforme per continuare ad offrire le migliori esperienze di realtà virtuale. C’è tanto da fare e da imparare” – si legge nell’ annuncio . Alex Schwartz, cofondatore di Owlchemy Labs ha replicato: “Abbiamo una lista di giochi originali già in produzione e in fase di test, e proseguiremo su questa strada. Siamo entusiasti di continuare a farlo con il supporto di Google”.

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Owlchemy Labs produrrà quindi contenuti di qualità per le piattaforme HTC Vive, Oculus Touch, Playstation VR ma anche e sempre più per dispositivi Google VR , ovvero per Daydream , il visore ultraleggero e confortevole sviluppato da Mountain View, presentato a maggio 2016.

Denis Scimeca, esperto di videogame (noto anche per il suo canale Twitter ), intervistato al GamesBeat esprime qualche perplessità sul futuro della realtà virtuale, ritenendola una materia in rapida crescita e continuo divenire che fatica ad adattarsi e stabilizzarsi.

I progetti di Google e di molti competitor su questo fronte ne sono il chiaro esempio. In molti ricorderanno il visore cartonato Google Cardboard presentato nel 2014 come primo dispositivo super economico adattabile ai dispositivi mobile (circa 5 milioni distribuiti al 2015). Da lì la strada compiuta è stata molta, dalle app sviluppate ad hoc alle implementazioni di servizi che ruotano attorno al mondo Google (come i video a 360 gradi di YouTube), fino alle integrazioni per aprire le porte alla realtà virtuale lato Web .

Questa ultima acquisizione rappresenta evidentemente la volontà di creare anche una base di prodotti ludici firmati Google con cui vincere sull’agguerrita concorrenza. I competitor sembrano attualmente interessati a portare avanti una guerra spietata più che altro in termini di performance di prodotto. Avvicinarsi al mondo dei videogamer potrebbe rivelarsi una scelta saggia.

Mirko Zago

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Pubblicato il
12 mag 2017
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