HealthCare.gov, spifferi poco salutari

HealthCare.gov, spifferi poco salutari

La piattaforma invia i dati sanitari e personali dei suoi utenti a diversi siti terzi, fra cui Google e Twitter
La piattaforma invia i dati sanitari e personali dei suoi utenti a diversi siti terzi, fra cui Google e Twitter

HealthCare.gov , la piattaforma che negli Stati Uniti è stata approntata per gestire le pratiche dell’assistenza sanitaria pubblica, starebbe inviando i dati personali dei consumatori ad aziende private specializzate in pubblicità e analisi del marketing e del traffico online.

A segnalarlo è una analisi di Associated Press , secondo cui ad essere interessati potrebbero essere dati come codici postali, età, reddito, abitudini (come quelle legate al vizio del fumo), informazioni relative allo stato di gravidanza, associati all’indirizzo IP.

Secondo quanto riferisce l’amministrazione Obama – tuttavia – ciò dovrebbe servire a migliorare l’esperienza dei consumatori e le aziende con cui tali dati sono condivisi hanno il divieto di usarli al di là di tale obiettivo e mai per fini commerciali .

Anche se al momento non risultano esserci prove di utilizzi dei dati fuori da tali situazioni previste dalla legge, le analisi – tra cui quelle condotte da EFF – hanno confermato che i dati sono stati collegati a quattordici aziende private terze ed inviate ad esse anche se l’utente interessato ha predisposto funzionalità Do Not Track . Tra i riceventi dati vi sarebbero per altro anche Twitter, Google e Yahoo.

La diffusione di dati personali a tutti questi diversi soggetti comporta il conseguente aumento del rischio che se ne possa fare un utilizzo illecito, soprattutto in combinazione con altre informazioni a disposizione di tali entità. Inoltre aumentano i rischi che cracker o altri malintenzionati possano impossessarsene attraverso attacchi informatici.

I responsabili della piattaforma si sono fatti carico di analizzare le rimostrane e di provvedere a migliorare gli strumenti di gestione della privacy dei cittadini della Rete.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
27 gen 2015
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