Il CeBIT non vuole giornalisti digitali

Il CeBIT non vuole giornalisti digitali

Brutto termine la parola "giornalista", ancora più brutta se accanto c'è l'aggettivo "online". Almeno per gli organizzatori del CeBIT, desiderosi di rendersi ridicoli. La Psion reagisce
Brutto termine la parola "giornalista", ancora più brutta se accanto c'è l'aggettivo "online". Almeno per gli organizzatori del CeBIT, desiderosi di rendersi ridicoli. La Psion reagisce


Web (internet) – La notizia pare sia stata pubblicata inizialmente dall’ezine britannica The Register ma ha fatto rapidamente il giro della rete: pare che gli organizzatori del CeBIT, la fiera Hi-tech di Hannover, abbiano intenzione di non fare entrare corrispondenti e giornalisti delle testate informative digitali.

Stando a quanto si è appreso, saranno ammessi al CeBIT solo i giornalisti iscritti ai sindacati nazionali di settore. Per quelli britannici, come quelli di TheRegister, il problema è fondamentale perché la legge impedisce che una iscrizione del genere possa essere obbligatoria. Ma in generale la cosa vale per una grande fetta delle testate online europee che non hanno corrispondenti cartacei.

La sorpresa maggiore l’hanno avuta quelli di Tom’s Hardware , considerato il sito più importante per le recensioni di prodotti. Pare che, al CeBIT, Thomas Pabst non possa entrare. Il CEO di Tom’s Hardware ha detto a proposito: “E’ ridicolo che il CeBIT stia bandendo tutte le pubblicazioni online, solo per evitare che inviati da siti amatoriali possano entrare gratuitamente nello spazio espositivo”.

Stando a Gaby Doerries, rappresentante del CeBIT intervistata proprio da TheRegister, non importa per chi si lavora, senza pass approvato per la stampa non si passa. “Tutti -ha detto- possono realizzare una rivista online, e quindi questa non è una prova sufficiente. Chiunque può scrivere di essere il direttore responsabile”.

Naturalmente la mossa degli organizzatori non va giù a numerose aziende che hanno pagato la propria presenza al CeBIT proprio per la copertura di stampa on e offline, al punto che addirittura IBM ha affermato “noi incoraggiamo il maggior numero di giornalisti a venirci a trovare”. Durissimo è stato invece il rappresentante della Psion , Anthony Garvey, secondo cui “è da pazzi, si torna all’età della pietra. Un numero sempre crescente di giornalisti lavora online, e queste norme devono essere eliminate. Semplicemente sono stupide. Ci impegnamo perchè gli organizzatori cambino le regole al più presto”. E la stessa Psion si è offerta di trovare badge da visitatori per i “giornalisti digitali” interessati ad entrare al CeBIT?

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Pubblicato il 22 feb 2000
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