In arrivo i cellulari di sola plastica?

In arrivo i cellulari di sola plastica?

Telefonini e dispositivi portatili saranno realizzati totalmente con materiali alternativi, chip compresi. A vantaggio di robustezza, durata, peso e costo
Telefonini e dispositivi portatili saranno realizzati totalmente con materiali alternativi, chip compresi. A vantaggio di robustezza, durata, peso e costo

Molti utenti l’hanno scoperto a proprie spese: i telefoni cellulari non sono infrangibili. Soprattutto se cadono per terra da una certa altezza o vengono lanciati . Ma potrebbero essere molto più resistenti se fossero fabbricati completamente di plastica, stando alle conclusioni di uno studio condotto da una ricercatrice olandese.

I risultati della ricerca sull’acqua calda sono stati pubblicati nel numero di aprile della rivista Physical Review Letter, in cui Paulette Prins, della Delft University of Technology , documenta come la componentistica elettronica fabbricata con plastica riciclata possa avere proprietà di conduzione simili alle schede in silicio, comunemente utilizzate in telefoni cellulari, lettori MP3 e altri dispositivi portatili. Questo sarà possibile impiegando tecnologie che, però, potranno raggiungere il mercato solo tra qualche anno.

La componentistica in plastica è stata soprannominata “droppable electronic” (elettronica che può cadere) e l’unico limite, che ancora oggi non potrebbe essere superato, per considerare l’impiego della plastica come unico materiale di fabbricazione, è una minuzia: la necessità di avere dei chip in materiali alternativi.

“Il motivo per cui cellulari e iPod smettono di funzionare dopo essere precipitati sul pavimento – spiega un articolo di LiveScience.com – è che i chip contengono circuiti microscopici che trasmettono segnali operativi attraverso l’apparecchio. Le cadute disturbano e interrompono queste trasmissioni. Chip di plastica potrebbero meglio assorbire gli effetti delle cadute”.

La chiave consisterebbe nel conferire al materiale da impiegare, una struttura molecolare tale da far raggiungere ai microprocessori in plastica le stesse performance dei chip attuali. Tutto fa pensare che ci sarà da attendere.

D.B.

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Pubblicato il
30 mar 2007
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